Appalti truccati, Lupi non vorrebbe dare le dimissioni, ma viene spinto da più parti a questa decisione.
Sono intercorse ieri diverse telefonate fra Renzi e Lupi, diverse richieste di chiarimento da parte del premier e diverse risposte da parte del ministro, contatti ripetuti fino a un vertice notturno a Palazzo Chigi allargato ad Alfano.
Lupi, il ministro vicino a Comunione e Liberazione, è stato più volte ieri ad un passo dal mollare tutto, anche se alla fine è stato deciso che riferirà in Parlamento. Il ministro vuole spiegare, non vuole rassegnare le dimissioni.
Il sottosegretario Graziano Delrio: «Non c’è nessun obbligo da parte del ministro, ma è chiaro che ci sono valutazioni politiche, che la cosa è oggetto di una valutazione complessiva che si sta facendo in queste ore e credo che una valutazione da parte del ministro sia in corso. Stiamo ai fatti, Lupi non è indagato e le circostanze non sono tutte di nostra conoscenza. Ad oggi nessuno di noi può assumere, senza maggiore contezza delle carte, una decisione di questo tipo. Poi sta al singolo decidere».
Sel e M5S hanno presentato alla Camera una mozione di sfiducia. Diversa la posizione della Lega Nord: «Ci sono responsabilità politiche del governo. Non facciamo favori a Renzi e ad Alfano, andando a colpire solo Lupi. Prima vogliamo ascoltare il ministro e poi decideremo. Intanto presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti di Alfano».
Beppe Grillo: «Lupi deve dare spiegazioni, dimettersi e restituirci fino all’ultimo centesimo dei quattrini».
Mario Nascimbeni
18/03/2015
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