utile per restituire a tutti i truffati il denaro sottratto da un’azienda. Grazie alle sue qualità e all’impossibilità di trovare lavoro, e poter passare gli alimenti alla ex moglie e poter rivedere l’amatissima figlia (che lo adora) e a causa di un qui pro quo dei suoi amici ladri, attacca la cassaforte di Henry Pym (Michael Douglas), scienziato ex S:H:I:E:L:D:, che ha inventato una formula per avvicinare le molecole e ridurre le dimensioni degli esseri umani.
Grazie alla sua abilità e atleticità, osservato di nascosto da Pym, grazie al circuito telecamere, Scott viene assoldato da Pym per diventare un minisupereroe. Tutto questo perché Pym deve fermare il suo ex pupillo, Darren Cross (Corey Stoll), vicino a replicare l’invenzione per venderla al miglior offerente. Naturalmente un pericoloso offerente….
Ad aiutarli c’è la figlia di Pym, Hope (Evangeline Lilly), la quale in precedenza aveva fatto mettere in minoranza il padre dall’azienda e ora, consapevole di come stanno veramente le cose, è praticamente un’infiltrata.
Niente di particolarmente originale. Abbiamo personaggi con passati tormentati, misteri che non si sciolgono, seconde occasioni (e il film insiste su questo punto, nel più pro spirito americano della “seconda possibilità”). E sicuramente nulla di così importante da passare alla storia del cinema. Ma “Ant Man” ha dalla sua parecchie carte ben giocate: una sceneggiatura senza tempi morti (e nei film Marvel spesso ce ne sono), attori azzeccati (Paul Rudd, col suo fisico minuto è già un Ant Man in fieri). Soprattutto abbiamo un ottimo mix di humor mescolato all’azione, sempre davvero dinamica; mentre si sta ridendo delle simpatiche battute, veniamo trasportati nel mezzo dell’azione.
Finalmente, e non è poco, un 3D ben fatto e funzionale a un film che vede le proporzioni cambiare di continuo, fino a livello subatomico (con annesso piccolissimo omaggio a “2001 odissea nello spazio” nel viaggio oltre l’infinito).
Siamo continuamente dentro a un film che è sia per ragazzini che per adulti; possibile che dopo la “dinosauromania” si potrebbe prevedere che per i giovanissimi il mondo delle formiche possa diventare una variante affascinante (e il film forse è anche una involontaria risposta a quello di Spielberg, così come certamente Ant Man è l’anti Iron Man, il suo contrappasso).
In nome alla benemerita tradizione di film con miniaturizzazioni, e ricordo un capolavoro come “Radiazioni bx: distruzione uomo” di Jack Arnold, o l’immarcescibile “Viaggio Allucinante”, …