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Anna Magnani – La graphic novel dedicata a Nannarè

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All’improvviso come ‘na gran luce
illuminò de fòco tutto er cielo.
Poi vidi che ‘na donna era atterrata,
avvolta in una nuvola dorata.

A volte basta un segno, una pennellata d’inchiostro per creare un emozione, per dare vita a qualcosa che si fatica a descrivere a parole, che reagisce con il nostro subconscio regalandoci una magia. Cosa sempre più difficile da fare nell’epoca contemporanea.

Eppure Rachele Morris e Marcella Onzo, con la loro graphic novel dedicata ad Anna Magnani per edizioni Becco Giallo, ci offrono una biografia minimal, ma efficace e assolutamente emozionante.

Quando si sveglia è l’alba di un giorno importante: poche ore dopo riceverà il premio Oscar per l’interpretazione magistrale ne “La rosa tatuata” di Tennesee Wiliams.Intervistata sul prestigioso riconoscimento, Anna ripercorre alcune tappe della sua vita: il teatro con Totò, il primo ruolo importante con Roberto Rossellini in “Roma città aperta”, la relazione con lo stesso regista, la rivalità con Ingrid Bergman, il primo viaggio in America in occasione della proiezione di “Bellissima” dell’amico Luchino Visconti, fino all’ultimo cameo nel film “Roma” di Federico Fellini.

Sarà l’effetto nostalgia o sarà quel tocco delicato alla Marjane Satrapi, ma questa graphic novel opera quella magia che solo i grandi quadri sanno raccontare. Vero, la vita di Anna Magnani è di per sé un’opera d’arte, è la rivincita del popolo, è il sogno americano che nasce nel nostro paese. La Magnani è ognuno di noi, ed è proprio per questo che questo omaggio funziona ancora di più.

Morris e Onzo portano il lettore sullo stesso livello della protagonista, facendoci sentire parte di un mondo che da sempre sognamo e che da sempre abbiamo visto solo da lontano, ma che qui ci sembra davvero di poter almeno sfiorare, lasciandoci accarezzare dalle immagini evocative nella loro semplicità.

E non servono grandi colori, non servono pennellate di un certo tipo per servire un’emozione; basta il tocco delicato ma deciso delle due autrici, vertendo sulla figura incredibile che è stata Anna Magnani senza, in poco più di 150 pagine, dimenticare assolutamente nulla della sua vita.

Basta l’accenno di “Reginella” perché la canzone ci accompagni nella testa per tutta la lettura, in un racconto costruito tutt’altro che in maniera scontata. Usando quello che nel cinema chiameremo montaggio discontinuo, con raccordi che uniscono e sovrappongono flashback, Onzo e Morris ci accompagnano a conoscere Nannarè, straordinaria, professionale, ma fortemente umana, con il suo scudo e le sue debolezze che non mancano di riempiere il lettore di quelle emozioni capaci di rimanere con te anche dopo aver chiuso il volume.

Sara Prian

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