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Ance Venezia: aumentare offerta alberghiera e insediamenti in zone degradate

Sulla costruzione di nuovi alberghi a Mestre come Ance Venezia crediamo che sia bene, prima di tutto, rifuggire da facili allarmismi e affrontare la questione da un punto di vista il più possibile oggettivo

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cratere cantiere ex umberto I mestre

E’ un dato di fatto che la domanda di ricettività turistica su Venezia sia in costante aumento ed è pure evidente che, per sua natura e conformazione morfologica, il centro storico non è (e non può essere) in grado di fronteggiare le nuove richieste. E’ quindi inevitabile che tale richiesta “si sposti” sulla terraferma più vicina e, a Mestre, nelle aree di più agevole collegamento con il centro storico, che sono proprio quelle intorno alla stazione ferroviaria.

Certo, ci sono due condizioni essenziali perché questi nuovi insediamenti possano essere visti come un fattore positivo e di sviluppo del territorio.

La prima è che la nuova offerta alberghiera sia qualificata e di livello medio-alto. Sotto questo profilo, l’appartenenza dei nuovi hotel a catene alberghiere internazionali di diversa provenienza sembra dare adeguate garanzie. Del resto anche i timori manifestati da qualcuno sulla qualità dell’offerta dell’ostello in costruzione nell’area dell’ex Vempa dovrebbero essere fugati se si considera che il termine “ostello” oggi identifica delle strutture che, a differenza che in passato, devono rispondere a standard qualitativi.

La seconda condizione – ancora più importante per i suoi riflessi sulla vita cittadina – è quella che queste nuove strutture insisteranno su una delle zone più degradate di Mestre, da tempo tristemente al centro delle cronache per squallore e marginalità. Da questo punto di vista la presenza dei nuovi alberghi darà un forte impulso a quel processo di rigenerazione urbana – da tutti auspicato – che abbina la riqualificazione delle aree e delle infrastrutture materiali ad una migliore qualità della vita della cittadinanza, anche in termini di recupero della sicurezza. Un tema, quello della rigenerazione urbana, che – fatte le debite proporzioni – può essere efficacemente riproposto anche in altre zone del territorio, come ad esempio Via Orlanda e la direttrice verso l’aeroporto.

Ma c’è un ulteriore aspetto positivo che va colto in questo fenomeno ed è la circostanza per cui il territorio veneziano si dimostra attrattivo di importanti capitali ed investimenti, anche internazionali. E’ questo un tasto su cui saggiamente questa Amministrazione comunale ha molto insistito tanto da dar vita ad una specifica Agenzia per lo Sviluppo, la cui azione di valorizzazione delle iniziative di investimento mobiliare ed immobiliare nel Comune seguiremo con grande interesse ed attenzione. Certo, in questa sede parliamo di investimenti che si concentrano nel comparto turistico, ma confidiamo che presto questa capacità attrattiva possa estendersi anche agli altri settori, contribuendo a ridare forza ad un’economia locale che ha bisogno di nuovi stimoli e nuovi apporti.

Infine, un’ultima considerazione. Giustamente è stato messo in evidenza il ruolo di queste nuove iniziative turistico-alberghiere a Mestre sotto il profilo della creazione di nuova occupazione, sia diretta che nell’indotto, e ne sono state quindi sottolineate le ricadute benefiche sul nostro territorio. Ebbene queste ricadute sarebbero ampliate se gli interventi di realizzazione delle nuove strutture vedessero il coinvolgimento delle imprese locali che, oltre ad assicurare il loro patrimonio di esperienza, professionalità e conoscenza del territorio, svolgono una funzione di insostituibile volano per l’occupazione con effetti benefici per le famiglie e, in definitiva, per tutta la comunità.

Ugo Cavallin
Presidente Ance Venezia

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