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Allegri, il gol di Tevez e la pioggia di Mazzarri. Di Mattia Cagalli

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tevez juventus

Il campionato prosegue e dopo undici giornate l’allenatore Juventino Massimo Allegri merita i complimenti.

E’ entrato in punta di piedi in una squadra vincente e lentamente l’ha modellata a sua immagine, secondo il suo credo calcistico… Restando vincente. Il 7 a 0 contro il Parma è il simbolo di una superiorità quasi imbarazzante. Le speranze di Rudi Garcia di vincere lo scudetto, nonostante le sue convinzioni, sono minime ma la speranza è l’ultima a morire.

Il goal maradoniano di Carlitos Tevez è un riappacificarsi con il calcio, un gesto che ci risolleva dalla piattezza del nostro campionato e che non si vedeva da tempo. Di contro una difesa imbarazzante, quella del Parma che, è una squadra irriconoscibile rispetto a quella dello scorso anno.

La delusione per la mancata qualificazione europea si è ripercossa sul presidente Girardi e sull’intera squadra; è stata fatta un’opera di indebolimento della rosa a disposizione di Donadoni. Inoltre Antonio Cassano, privo dello stimolo Nazionale ha smesso di giocare in modo quantomeno decente.

A pagare le conseguenze sarà come sempre l’allenatore ma la questione potrebbe passare alla nuova dirigenza, vicino pare l’accordo tra Girardi e l’imprenditore albanese Taci per la cessione del club ducale.

Il Milan prosegue nella sua corsa altalenante ad un posto Uefa, il pareggio con la Sampdoria in casa di questi ultimi, è da prendere come un risultato positivo. I genovesi sono una delle formazioni più in forma del campionato, divertono, segnano e fanno risultati.

Sinisa Mihajlovic carica le sue squadre a mille e il suo lavoro è ben visibile ovunque ha allenato, meriterebbe la possibilità in una grande. Magari proprio la sua ex Inter.

I neroazzurri infatti, appaiono come una formazione senza capo ne’ coda. In balia di un allenatore contestato dalla piazza e ormai caduto nel ridicolo, nel cercare colpevoli. L’ultima la pioggia.

Il pareggio casalingo contro l’Hellas Verona, è l’ennesimo passo falso di una squadra che non riesce (nonostante l’anno e mezzo di lavoro), a trovare un gioco. Quello che però infastidisce maggiormente il popolo neroazzurro è la totale mancanza di Mazzarri nel prendersi le sue responsabilità. E’ sempre colpa di qualcuno o qualcosa se i risultati non arrivano.

Cambiare la guida tecnica in questo momento è difficile, causa l’elevato costo del contratto e la mancanza di veri sostituti disponibili sulla piazza. L’errore di Thohir è stato quello di rinnovare per un ulteriore anno il contratto.

Nel frattempo a Verona, sponda Hellas, si è riusciti a vedere finalmente le potenzialità di Javier Saviola. Nei dieci minuti a disposizione (vergognosi i tardivi cambi), ha dimostrato la classe che ha, con un colpo di tacco che ha consentito a Nico Lopez (ennesima partenza dalla panchina) di trovare il pareggio ad un minuto dalla fine. Dopo 24 anni l’Hellas Verona ha fatto punti a San Siro.

Come è possibile che il capo cannoniere della rosa a disposizione di Andrea Mandorlini sia un panchinaro e che il giocatore con più talento ed esperienza, non trovi posto da titolare?

La ricerca di un equilibrio, tra l’altro mai trovato, va a discapito della creatività. Prese di posizioni incomprensibili di allenatori seppur bravi.

Mattia Cagalli

12/11/2014

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