Il Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, si è riunito il 18 luglio 2015 e ha nominato Alejandro Aravena Direttore del Settore Architettura, con lo specifico compito di curare la 15. Mostra Internazionale di Architettura che si terrà dal 28 maggio al 27 novembre 2016 (vernice 26 e 27 maggio).
Alejandro Aravena, neo Direttore della Mostra Internazionale Architettura Venezia 2016 ha dichiarato:
“Ci sono numerose battaglie che devono ancora essere vinte e molte frontiere che devono necessariamente espandersi per migliorare la qualità dell’ambiente edificato e, di conseguenza, per migliorare la qualità della vita delle persone. Questo è quello che vorremmo la gente venisse a vedere alla 15. Mostra Internazionale di Architettura: storie di successo che meritano di essere raccontate, casi esemplari che vale la pena condividere e in cui l’architettura ha fatto, sta facendo e dove farà la differenza in queste battaglie e per queste frontiere”.
“La 15. Mostra Internazionale di Architettura si concentrerà e imparerà dalle architetture che attraverso l’intelligenza, l’intuizione o entrambe allo stesso tempo, sono capaci di scostarsi dallo status quo. Vorremmo presentare degli esempi che, nonostante le difficoltà, invece di rassegnazione e amarezza, propongano di agire. Vorremmo dimostrare che in un dibattito costante centrato sulle qualità di un ambiente edificabile, risiede non solo la necessità ma anche l’occasione per l’azione.”
Il Presidente della Biennale, Paolo Baratta, ha invece così commentano la nomina: “Dopo la grande Biennale di ricerca sviluppata da Rem Koolhaas, e interamente dedicata alla ricerca del curatore, si ritiene di dover dar vita a una Biennale che convochi gli architetti e dedicata all’indagine sulla frontiera delle realizzazioni che dimostrano la vitalità dell’architettura, frontiera che attraversa varie parti del mondo e che vede l’architettura impegnata a dare precise risposte a precise domande. Una Biennale che intenda ancora una volta reagire allo scollamento tra architettura e società civile, che nel corso degli ultimi decenni ha portato da un lato alla spettacolarizzazione dell’architettura e dall’altro