Alberico Cannizzaro è stato ucciso, ma il suo assassino non ha ancora un nome. Anche per questo il pubblico ministero Laura Cameli ha ritardato il nulla osta affinché il corpo della vittima, il 79enne sarto in pensione ucciso giovedì a Marghera, possa essere a disposizione dei famigliari per la cerimonia funebre. Nel frattempo si è tenuta una veglia in suo suffragio alle 18.30 nella chiesa di San Paolo in via Stuparich, dove don Stefano, uno dei due figli è parroco.
Intanto, la dottoressa Cristina Mazzarolo, su disposizione del pm, ha eseguito l’autopsia sul corpo della quale per il momento non si sa ancora nulla. Probabilmente si dovrà aspettare anche che vengano eseguiti gli ulteriori accertamenti e che i riscontri possano portare a nuovi indizi, utili alle indagini.
Alberico Cannizzaro è stato ucciso da una persona che conosceva, evidentemente, se, come pare, gli ha aperto la porta di casa. Persona che potrebbe aver lasciato sul pavimento quell’impronta insanguinata trovata in casa, vicino al cadavere, che può diventare fondamentale nell’indagine. Le ricerche continuano anche nel mondo del vicinato, dove gli inquirenti cercano testimonianze che possano aiutarli a risolvere il caso.
Si attendono anche le analisi sul coltello e sui frammenti di lama trovati conficcati nella scapola dell’anziano, per capire se esista qualche dettaglio utile per risalire all’identità dell’omicida.
Redazione
10/07/2015
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