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“Alberi abbattuti a Venezia, danno all’ambiente senza possibilità di intervento dei cittadini”. Lettere

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albero tagliato ancora alla marittima venezia nostra 600

Gli alberi, organismi viventi con una propria unicità, sono importanti per le tante cose che ci donano e indispensabili sotto diversi aspetti E la loro presenza è un imperativo soprattutto in questa epoca di gravi cambiamenti climatici.

Sono tutelati – anche quelli in spazi privati – da norme nazionali (compreso il vincolo paesaggistico su Venezia e Laguna) e locali, tra cui il Regolamento comunale del verde pubblico, approvato nel 2003 e modificato nel 2009, incentrato sulla collaborazione, partecipazione e informazione della società civile, in particolare attraverso un Forum del Verde mai riattivato da questa Amministrazione, al pari delle Consulte.

Il Regolamento detta regole precise (con sanzioni), quali il divieto di abbattimenti se non giustificati e assolutamente necessari; l’obbligo di conseguenti reimpianti; il divieto di potature drastiche e di scavi in prossimità delle loro radici; la tutela di rifugi e nidi; ecc.. Esistono anche due ottimi censimenti con mappa interattiva (il Catasto Alberi del 2015 e l’Atlante della Laguna del 2013) ma non aggiornati.

Esiste inoltre un elenco degli “alberi monumentali” (a Venezia 3 ma si possono proporre) e di quelli “di pregio”.

Ottima la legge del 1992, da poco aggiornata, che impone di impiantare un albero per ogni nuovo/a nato/a o adottato/a.

La realtà a cui purtroppo assistiamo – e che ha provocato molte proteste di associazioni e cittadinanza – non corrisponde però a quanto la normativa e l’etica imporrebbero.

Come accennato, si è sottratto un ottimo strumento di necessaria partecipazione e informazione quale il Forum del Verde, che con congruo anticipo dava notizia e motivazione degli abbattimenti, con possibilità quindi di contro deduzioni e proposte.

Da quanto risulta, lo stesso Ufficio comunale del Verde Pubblico non ha risorse e organico sufficiente.

Si assiste a discutibili potature che portano a gravi conseguenze per la stessa stabilità e salute dell’albero.

Mancano i dovuti reimpianti nello stesso luogo (se adatto) e specie (sempre se adatte ma comunque dello stesso volume fogliare).

Gli alberi per i nuovi nati non risulta vengano piantati nella stesso territorio di appartenenza con comunicazione alle famiglie: importante che il o la bimba sappiano dov’è l’alberatura a loro dedicata e la possano seguire nelle loro rispettive crescite, consolidando il rispetto per la natura.

Si susseguono interventi di bonifica nel territorio comunale (vedi recentemente Altobello ma anche Lido) che radono al suolo alberi e vegetazione (ma non esistono metodi non distruttivi quali la fitodepurazione?);
abbattimenti di intere zone alberate per progetti che dovrebbero prioritariamente tener conto dell’esistenza degli alberi e venir progettati nel loro rispetto e valorizzazione, come accade in altri Paesi (e qui gli esempi sarebbero parecchi);
eliminazione di alberi per “riordino” di aree (vedi scriteriato intervento nel Piazzale antistante la Stazione di Venezia);
abbattimento di alberi classificati si’ a rischio ma che possono, in certi casi, avere adeguati sostegni o cura, soprattutto preventiva (vedi albero abbattuto a San Basilio, nella foto).

Il taglio di alberi, laddove non strettamente e comprovatamente necessario per la pubblica incolumità, che va protetta comunque con una indispensabile preventiva corretta manutenzione e cura (esistono anche nuove importanti tecnologie, per quanto riguarda diagnostica e problematiche quali radici affioranti), costituisce un evidente danno – sotto vari aspetti – anche alla comunità (compresi gli animali che li abitano), all’ambiente e al paesaggio.

Cristina Romieri,
Venezia Lido

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