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A Mestre si può costruire casa. Brugnaro: “Così sosteniamo la residenzialità”

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Via libera della Giunta alla costruzione di nuove abitazioni per esigenze familiari.
La Giunta comunale, riunitasi oggi in via Palazzo a Mestre, ha approvato la delibera che sancisce la possibilità, per tutti i privati di aree non edificate, ricadenti all’interno del tessuto consolidato o ad esso adiacenti, anche se a destinazione agricola, di presentare proposte per la realizzazione di unità residenziali fino ad un massimo di 800 metri cubi, che abbiano come finalità il soddisfacimento delle esigenze abitative delle famiglie.

“Il nostro obiettivo, fin dal mio insediamento – commenta il sindaco Luigi Brugnaro –, è quello di far vivere bene i nostri concittadini. Con questa delibera permetteremo a chi ha una casa nella terraferma veneziana di poterne costruire un’altra per i figli. Un chiaro messaggio di sostegno alla residenzialità, che fa parte di un progetto molto più ampio che stiamo realizzando per garantire ai nostri concittadini tutte le possibilità per rimanere a vivere in città”.

“L’Amministrazione comunale intende sostenere lo sviluppo della residenzialità nel territorio, adeguando il Piano degli Interventi con specifiche previsioni che rendano possibile la realizzazione di unità residenziali con elevate caratteristiche energetiche – commenta l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin, proponente della delibera – Con il provvedimento, quindi, si approva il testo di un avviso pubblico che consente, a chiunque ne abbia interesse, di presentare le proprie proposte, che dovranno essere indirizzate alla Direzione Sviluppo del Territorio e Città Sostenibile del Comune di Venezia entro e non oltre il prossimo 30 aprile. Ad ottobre del 2016 – continua De Martin – il primo cittadino Brugnaro pubblicò un avviso con cui invitava i cittadini, gli operatori economici, le associazioni e, in generale, tutti coloro che ne avessero interesse, a presentare idee, proposte e progetti utili alla costruzione di un Piano degli Interventi che fosse coerente con il Documento del Sindaco e, soprattutto, rispondesse al miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Fra le quasi 600 proposte arrivate un numero consistente riguardava richieste di cittadini che chiedevano la possibilità di realizzare nuove unità abitative per i propri familiari. Questa categoria, però, non era contemplata in quell’avviso che riguardava esplicitamente proposte di trasformazione urbana di rilevante interesse pubblico, ed è per questo – conclude De Martin – che il sindaco ha voluto dare il via ad un nuovo avviso pubblico. Con questa delibera abbiamo dato una risposta a tutti quei cittadini, a loro ora il compito di avviare le procedure”.

Nello specifico, l’avviso riguarda unicamente la terraferma e, in particolare, le zone agricole adiacenti agli ambiti di urbanizzazione consolidata. L’avviso stabilisce alcune condizioni per l’inserimento nel Piano degli Interventi (PI) come, tra le altre, la richiesta dell’atto abilitativo entro sei mesi dall’approvazione del PI, inizio lavori entro la scadenza del mandato amministrativo e il mantenimento della residenza per un certo numero di anni, pena la decadenza delle previsioni urbanistiche. Ciò per non impegnare irreversibilmente la quantità di superficie agricola utilizzabile assegnata dalla Regione Veneto con la nuova legge sul contenimento del consumo di suolo.

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  1. Credo che a sostenere la residenzialitá ci vorrebbe un piano per il recupero e la valorizzazione degli immobili del centro e un miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza.
    Tornare a far rivivere Mestre, farla tornare appetibile e accogliente.
    Consumare altri terreni sembra tutt’altra logica quella di favorire costruttori e creare altri quartieri dormitorio privi di servizi.

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