In una giornata come questa della Festa della donna, la recensione de L’Istante esatto che lega due destini di Angélique Barbérat, edito da Sperling&Kupfner, cade a fagiolo. Il libro, infatti, racconta la storia di Coryn, una giovane ragazza incastrata in un matrimonio difficile, con un marito che giura d’amarla, ma che non riesce a trattenere la gelosia e nemmeno i pugni e i calci. Un giorno Coryn incontra Kyle, famosa rock star che ha visto, all’età di 5 anni, sua madre morire per mano del padre. Ai due basta uno sguardo per riconoscersi, perché Kyle riconosce proprio negli occhi di Coryn la paura della madre. Da quel momento, amare Coryn e desiderare di salvarla sono la stessa cosa.
Angélique Barbérat ci regala un’opera intensa, piena di riflessioni, dolore, ma allo stesso tempo speranza, romanticismo e destino. La narrazione è costruita interamente sul timing, su una forza più grande di qualsiasi altra cosa che, per un motivo o per l’altro, continua a far incrociare i due protagonisti che si amano ad un livello, anch’esso, superiore ad altri, puro, col bisogno di donare protezione, affetto, una spalla su cui piangere e appoggiarsi, perché è vero, nessuno si salva di solo.
Ma che cos’è l’amore? L’autrice si sofferma su tutto il libro su questo concetto, ci mette davanti a cos’è la possessione, la paura d’amare, la semplice paura e, in qualche modo, permette anche a noi lettori di amare meglio chi ci sta accanto.
La tematica della violenza sulle donne è trattata con delicatezza, utilizzando una prosa da due punti di vista: uno della donna maltrattata e l’altro di un uomo che ha visto la propria madre morire per i colpi del padre. Sono due facce della stessa medaglia che ci mettono di fronte anche ad un punto di vista inedito: quello dell’uomo verso un altro uomo. Questo permette all’autrice di non fare di tutta l’erba un fascio, di donare speranza attraverso un stile che vi terrà incollati alle pagine, grazie anche a continui colpi di scena.
Angélique Barbérat invita ad alzare le testa, a riprendere la propria vita in mano a ribellarsi a chi ci vuole in una certa maniera, a chi non ci fa vivere la nostra vita come vorremmo, ma si impone, facendoci un altro tipo di violenza, psicologica, dura tanto quanto quella fisica. La nostra vita è condizionata dalle scelte degli altri, dagli incontri che facciamo e, molte volte, non siamo in grado di far sentire la nostra voce ed è questo il messaggio più forte che l’autrice vuole dare: fatevi sentire, fate sentire la vostra presenza nel mondo.
Ma se sono molte le cose positive de L’istante esatto che lega due destini, c’è anche qualcosa che non funziona. Barbérat, infatti, ad un certo punto, sembra sentire il peso delle pagine e diventa sbrigativa, senza regalarci quell’attenzione e quella profondità che ci aveva abituato fino a quel momento. Certo, questa è solo una piccolezza, un piccolo dettaglio che non riesce a rovinare un quadro forte e dolce, che ci riempie di speranza che l’amore vero, di qualsiasi tipo sia, le donne lo possono trovare e sempre meritare.
Sara Prian
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