Il Commissario prefettizio Zappalorto, che incarna in una sola persona i poteri di Giunta, Consiglio e Sindaco per la città di Venezia, ha dichiarato che se il Governo non concederà alla città un sostegno economico, dovremo dichiarare il “predissesto”.
Cosa accadrà esattamente se si proseguirà per questa via?
Zappalorto presenterà un piano di riequilibrio finanziario pluriennale a cui sta lavorando in autonomia proprio in questi giorni, che per i prossimi anni (al max 10) costringerà i cittadini a grossi sacrifici per recuperare il disavanzo pari attualmente a 95 Milioni di Euro. Con riferimento ai dipendenti comunali il Comune dovrà ad esempio ridurre le spese per il personale riducendone all’osso gli stipendi.
I cittadini dovranno pagare integralmente i costi dello smaltimento dei rifiuti solidi e dell’acqua. Le aliquote e le tariffe di servizi come scuole e asili verranno alzate come previsto dalla normativa.
Si ridurranno pure le spese per servizi e aziende partecipate, unico punto di cui cittadini potrebbero rallegrarsi, ma solo se la riduzione andasse a colpire sprechi e privilegi.
Il piano dovrà essere approvato o rigettato dalla Corte dei Conti, la cui decisione è prevista per la metà di Febbraio c.m.
Il tempo stringe e vogliamo sapere cosa ci riserva il futuro, visto che Zappalorto ha discrezionalità sulle scelte di taglio che ricadranno sulle spalle dei cittadini per i prossimi anni su cui la prossima amministrazione non potrá intervenire.
Riteniamo dunque doveroso, in un’ottica di piena trasparenza e di restituzione almeno parziale alla città della democrazia attualmente sospesa, dare la possibilità ai cittadini e alle parti politiche che si presenteranno alle prossime elezioni di poter conoscere, valutare e avanzare osservazioni sul piano di riequilibrio finanziario elaborato dal Commissario.
Quindi chiediamo che Zappalorto riunisca tutte le forze politiche presenti in città oltre che la società civile in un incontro finalizzato a raccogliere suggerimenti e punti di vista e ad esporre i suoi piani.
Anche perchè c’è da chiedersi se il predissesto sia l’unica scelta possibile. In effetti no, si potrebbe anche dichiarare direttamente il dissesto.
Esiste una differenza sostanziale tra le due procedure. Qualcuno trae infatti grossissimi vantaggi dal predissesto, ovvero gli ex amministratori, ed i politici che li hanno sostenuti, che sono stati la causa del disastro.
Con il dissesto vero e proprio gli ex amministratori colpevoli dello squilibrio finanziario non potrebbero piú occuparsi della cosa pubblica per 10 anni e sarebbero soggetti a forme sanzionatorie.
La scelta del predissesto potrebbe cioè nascondere la volontà di mantenere uno status quo dell’attuale egemonia politica responsabile della scelta degli amministratori.
Riteniamo quindi strategico per il futuro della città l’invito a coinvolgere tutte le parti politiche in una discussione allargata, a dimostrazione del ruolo super partes di Zappalorto.
Movimento 5 Stelle Venezia
[08/02/2015]