Raoul Bova rinviato a giudizio per evasione fiscale. Il gup di
Roma ha disposto il processo per l’attore e anche per la sorella, oltre che per la sua ex moglie e procuratrice Chiara Giordano.
La notizia di Raoul Bova rinviato a giudizio per evasione fiscale era nell’aria e si basa sull’accusa di una presunta evasione fiscale nascosta dietro la cessione simulata di alcuni diritti sui suoi film.
Raoul Bova è stato rinviato a processo con l’accusa di «dichiarazione fraudolenta mediante artifici» assieme alla sorella Daniela e all’ex moglie Chiara Giordano.
Il pm Giancarlo Cirielli parla di alcuni costi, per un ammontare attorno ai 3,5 milioni di euro, trasferiti tra il 2005 e il 2010 alla società che gestisce l’immagine di Bova, la Sammarco, con una mossa che avrebbe fatto figurare un passivo nei conti aziendali della srl.
Le verifiche avrebbero dimostrato che quel passivo era simulato al fine di «evadere il pagamento delle imposte».
L’operazione avrebbe così consentito un risparmio avendo accesso ad un’aliquota Iva più bassa del dovuto.
Raoul Bova avrebbe «risparmiato» 680 mila euro per via di questa operazione illecita.
«Sono sbalordito dalla decisione — ha dichiarato l’avvocato dell’attore, il legale Giuseppe Rossodivita —, sono state disattese le affermazioni del Riesame e della Cassazione. Non c’è alcun reato, lo dimostreremo in aula».
Nel 2013 furono sequestrati a Bova — e poi restituiti — tre appartamenti dal valore di 1,5 milioni di euro. In quei tempi Raoul Bova si lasciò sfuggire il termine «accanimento».
Ora nuova puntata sulla vicenda, con inizio il 21 settembre del 2016 davanti al giudice monocratico per la prima udienza.
Raoul Bova rinviato a giudizio per evasione fiscale, avrebbe taroccato l’Iva
pubblicità