La follia, il delirio è compiuto. De Zerbi lascia Palermo, accusato dal proprio presidente di incapacità e malafede (o quasi); come se avesse fatto di tutto per farsi esonerare. Peccato che il suo presidente è Maurizio Zamparini, lo stesso che dal 2002 ha cambiato la bellezza di 28 allenatori. Una girandola di nomi che si sono anche ripetuti più volte sulla panchina rosanero.
Quello che sconforta maggiormente, è la mancanza di dignità di alcuni di loro, si può comprendere la voglia di lavorare, la fame economica ma a volte tutto questo dovrebbe passare in secondo piano.
Per fortuna questa volta Ballardini ha avuto i coraggio di chiedere troppo e quindi il buon patron ha ripiegato su Eugenio Corini. Uomo che conosce bene la piazza.
Chi sono stati questi ventotto? Citarli tutti è impossibile ma possiamo ricordare Francesco Guidolin (tecnico che portò Palermo in Europa), Stefano Colantuono, Davide Ballardini, Walter Zenga, Delio Rossi, Devis Mangia, Giuseppe Sannino, il sempre presente Alberto Malesani (nelle situazioni disperate), Gennaro
Gattuso e Giuseppe Iachini.
Tutti ovviamente presentati come tecnici di sicuro talento e futuro, per poi essere allontanati con disprezzo.
Negli anni Zamparini ha scovato e fatto esordire calciatori di sicuro talento, che gli hanno fatto guadagnare fior fiori di quattrini. Da Cavani a Pastore fino a Toni e il giocattolo ha retto fino a oggi. Tirare troppo la corda però, alla fine non paga, la situazione della squadra oggi è, infatti, figlia di un mercato esagerato in uscita e di troppe scommesse in entrata. Una rosa inadeguata alla serie A che fallirebbe anche sotto la guida di Carlo Ancellotti o Guardiola.
L’unico che si dovrebbe esonerare è Zamparini, fautore di un disastro sportivo che sta rendendo Palermo lo zimbello dell’Italia sportiva. Qui a reagire dovrebbero essere gli stessi tifosi, con una protesta nei confronti della dirigenza.
Sono anni che Zamparini “minaccia” di voler lasciare il calcio, che è pronto a vendere la squadra ma alla fine si rivelano parole vuote.
Personaggi del genere sono la rovina di questo sport, fanno quasi sperare che gli imprenditori o presunti tali cinesi, ci invadano il campionato. Almeno i loro deliri di onnipotenza sono in una lingua che non comprendiamo.
Mattia Cagalli
02/12/2016