Ancora vivo e sinistro è il ricordo dell’ormai famoso incidente sotto il ponte di Rialto, che ha provocato tre anni fa, in piena estate, la morte del turista tedesco Joachim Vogel in una giornata, segnata dal traffico in Canal Grande e da manovre scoordinate fra vaporetti e gondole.
La gondola di proprietà di Daniele Forcellini, che ospitava la famiglia Vogel, era condotta da Stefano Pizzaglia e ora il gondoliere ha testimoniato in Tribunale e ha raccontato quel che è successo, le modalità che hanno costretto la sua gondola ad arretrare e spostarsi ai lati della riva, in modo di cercare di evitare i due vaporetti diretti a piazzale Roma della linea 1 e 2, e un altro che si dirigeva nella parte opposta, che si intersecavano chiudendo così il canale.
La gondola, colpita a poppa, ha provocato la morte del turista tedesco e ferite alla figlia. Grave l’accusa di omicidio colposo cui Forcellini deve rispondere incalzato dalla requisitoria del Pubblico Ministero Roberto Terzi, ma anche per i piloti Actv e per un taxista, tutti imputati, sembra essere arrivato il momento del riconoscimento e dell’assunzione delle responsabilità.
I dipendenti Actv hanno scelto la facoltà di non rispondere, anche se la giudice Roberta Marchiori aveva già sancito le sue condanne, stimate fra i sette mesi e oltre un anno di reclusione. E’ stato proiettato un video girato dalle telecamere del Comune, per volontà del pubblico ministero, che ha evidenziato i modi e i tempi della collisione.
Incroci e movimenti in disarmonia ed eseguiti nell’emergenza, hanno mostrato lo scontro, troppi vaporetti nello stesso momento, una gondola in difficoltà, lo spostamento necessario ed è presto detto e fatto. Retoriche appaiono le raccomandazioni del giorno dopo per evitare in futuro traffico intenso e caotico in Canal Grande.
Andreina Corso
25/10/2016