Svilire la verità e un’azione brutta.
Svilire una vita è un crimine.
Facciamo finta che un ragazzo venga accusato di terrorismo e di aver provocato una strage. Quel ragazzo non ha niente a che fare con la strage, era a scuola, guarda un po’ di lingua italiana.
Facciamo finta che chi di dovere si accorga di aver sbagliato e che gli chieda scusa.
Lasciamo ad ognuno di noi immaginare cosa può significare un’accusa così grave, trasportata su tutti i giornali del mondo.
Facciamo per davvero (come dicono i bambini) che la persona oltraggiata sia un clandestino. Abbiamo detto clandestino, non assassino, magari fuggito dal suo paese in guerra. E allora? Dicono i noti notisti quotidiani, non era un clandestino? Arrestiamolo lo stesso. Vorrà dire che per onorare il verbo svilire faremo arrestare tutti i clandestini per strage e magari anche il mar Mediterraneo e poco importa se siamo al culmine di una rovinosa pazzia, e che nessuno di loro è un terrorista, l’importante è punire, esporre il trofeo agli appetiti più squallidi e vedere di nascosto “l’effetto che fa”.
Svilire la verità è un crimine.
Andreina Corso
23/05/2015
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