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Venice low cost: sempre più turisti indirizzati a provare la gondola con il traghetto

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In questo ottobre di “alta stagione” turistica a Venezia, è emersa un’altra moda, o meglio: un’altra aberrazione. Turisti e gruppi indirizzati a fare la traversata del Canal Grande potendo poi raccontare “Sono andato in gondola” avendo speso un euro, un euro e cinquanta. Ma la “Gondola da Parada”, il “traghetto”, era uno dei pochi baluardi rimasti a chi a Venezia ci vive o ci lavora che aveva necessità di fare la traversata in pochi minuti senza aspettare il “battello”. Che ne sarà di questa agevolazione se arrivando al molo si trova l’immancabile muraglia umana sbracata con a capo la famosa guida con l’ombrellino?

Non poteva essere lasciata in pace, la Gondola, simbolo e orgoglio della città d’acqua? C’è anche lei adesso tra le maglie del risentimento cittadino nei confronti delle strade e dei mezzi affollati di turisti, da quelli degli alberghi di lusso ai cosiddetti giornalieri. E’ la volta dei traghetti presi a cuore dalla consigliera della Municipalità veneziana Cecilia Tonon, che propone accessi e costi differenziati tra residenti e turisti, così come già avviene per gli imbarcaderi di vaporetti e motoscafi a Piazzale Roma.

La proposta non è sconosciuta all’Ente Gondola e al Comune, in passato c’è stato un certo movimento e dibattito sull’indirizzo rievocato dalla consigliera Tonon, e aveva sviluppato in città alcuni interrogativi sull’opportunità di far pagare ai turisti un prezzo alto per andare al di là del Canale, al fine di scoraggiare le comitive e di lasciar posto ai veneziani.

Ma il tema dei traghetti si inquadra in un ambito più complesso – afferma il Presidente della Municipalità di Venezia Gian Andrea Martini – e questo continuo rimbalzare nelle cronache delle incompatibilità tra i residenti e “gli altri” dovrebbe costringere l’amministrazione comunale in primis, ma anche tutto il mondo culturale e del lavoro veneziano ad un ripensamento su quegli ormai famosi flussi, sulle reali opportunità di ospitare chi vuole visitare Venezia rispettandola e sentendosi rispettato”.

Come conciliare l’esigenza giusta di chi si sente prevaricato e ne lamenta le conseguenze, con la continua e oramai intollerabile offerta di residenza turistica, ne sono esempio la nascita di nuovi alberghi, offerte sempre più ghiotte indirizzate ad un turismo di lusso, che forse non prenderà il traghetto, ma una gondola privata, ma che comunque passeggerà sui campi, i ponti, le strade di Venezia. L’Unesco, lo ribadiamo, ha dato due anni di tempo alla città per risolvere questo problema, ma per ora, da quel che si legge e si vede, la città pur intatta nella sua aristocratica bellezza con meno di 54mila residenti, è diventata un contenitore di insoddisfazioni e di un domani molto incerto.

Ora anche i traghetti, le gondole, che con i motoscafi, i vaporetti si offrono ad una comunità in eccesso, un universo che non ce la fa a condividere in armonia le troppe esigenze che esprime e che rimangono sommerse nella comune insoddisfazione.

Andreina Corso

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