Piazza San Marco piena di persone. Venezia commemora così il suo dolore.
Famiglie, anziani, bambini a manina, ciascuno con una candela, e nel silenzio più assoluto ieri sera un silenzio assordante per ricordare Valeria Solesin, la studentessa veneziana morta
nel massacro del ‘Bataclan’ a Parigi.
Sono migliaia coloro che hanno risposto all’invito a trovarsi davanti alla Basilica per testimoniare vicinanza alla famiglia della ricercatrice della Sorbona ma anche a quelle delle altre vittime degli attentati parigini. Lanciata con un tam sui social dagli amici di Valeria,
alla fiaccolata ha aderito anche il Comune di Venezia.
Ci sono anche tanti turisti tra le circa settemila persone, secondo le stime della Polizia municipale, che hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa in Piazza San Marco per ricordare
Valeria Solesin e le vittime degli attentati di Parigi.
Nel fiume di persone, confuso tra questa anche il fratello di Valeria, Dario Solesin, che ha continuato ad affluire in piazza anche dopo le ore 19, quando, passati cinque minuti dai rintocchi delle campane, un silenzio totale è sceso sul cuore della città.
Molti hanno acceso dei lumini, con tutte le avvertenze che era stato chiesto di osservare, per poi posizionarli sul selciato a scrivere la parola ‘pace’.
Le fiammelle sono state anche deposte attorno a due tavoli su cui erano riportati i nomi delle vittime e le scritte ‘Non abbiamo paura’ e ‘#nous sommes unis’.
Quindi un primo spontaneo applauso, a rompere l’emozione, e infine un altro, quando le fiammelle delle candele sono state levate verso l’alto.
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