Barcellona, Bruxelles e Buckingham Palace, solo per parlare degli ultimi due giorni. La minaccia del terrorismo non può essere presa sottogamba.
A Venezia, inoltre, dobbiamo fare i conti con gli effetti delle esternazioni del sindaco Brugnaro (opportune o inopportune che siano, non entriamo nel merito), nonché con l’attrattività dell’imminente Mostra Internazionale di Arte Cinematografica.
Venezia non poteva più attendere: il terminal di Piazzale Roma poteva diventare obiettivo sensibile per le vaste zone pedonali da percorrere sempre densamente affollate. Sarebbe stata una tragedia. Non si poteva più attendere, ed è partito l’ordine di lavorare anche di notte.
A partire da questa mattina, chi è sceso per andare a lavorare a Piazzale Roma ha trovato un panorama completamente diverso. Arrivando da Mestre, all’altezza della deviazione per Tronchetto, iniziano pareti di cemento (gli ormai noti New Jersey) che costituiscono una barriera invalicabile per chi volesse lanciare un mezzo senza controllo.
Una piccola interruzione per il passaggio pedonale, e poi barriera continua di nuovo con appendici perpendicolari che “proteggono” l’accesso ai vaporetti e al Ponte della Costituzione.
L’utilità? Ormai indispensabili.
L’effetto psicologico che provocano? “Siamo in stato di guerra”.
“Siamo in stato di guerra” è la constatazione di un passante a cui abbiamo chiesto la prima impressione vedendo le barriere. D’accordo, indispensabili, ma la sensazione è quella.
E’ come quando metti le sbarre alle finestre per proteggerti dai ladri. Efficaci, raggiungono l’obiettivo, sei perfettamente garantito in fatto di sicurezza, ma hai perso. Non subirai furti ma vivrai in prigione.
Non siamo entrati in guerra, ma da oggi ammettiamo consapevolmente che vi è una guerra in corso che ci potrebbe anche colpire.
E’ questo il prezzo da pagare, oltre a penalizzazioni alla viabilità che potrebbero farsi pesanti. Pare infatti che prima di entrare a Piazzale Roma si dovrà fare una “S” sulla corsia di scorrimento degli autobus. Poi, in mezzo alle ultime paratie, si dovrebbe collocare un mezzo blindato militare che presidierà h24.
Alla realtà, si aggiungono poi le supposizioni: pare che se un’auto straniera sbagli direzione (e a Piazzale Roma capita abbastanza spesso) il protocollo preveda la possibilità di sparare dei militari.
Di questa ultima informazione non si hanno conferme ufficiali, ma anche qualora fosse una suggestione popolare, essa sarebbe un ulteriore indice della percezione che si raccontava prima: siamo in uno stato di guerra.