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Venezia non è Veniceland, Turismo e Grandi Navi: la gente scende in piazza

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Venezia non è Veniceland, Turismo e Grandi Navi: la gente scende in piazza
Venezia non è Veniceland, e, per farlo capire bene al mondo: “Venice is NOT Veniceland”. Questo il tema principale della manifestazione che ha visto sfilare oggi circa 2.000 persone per calli e campielli con bandiere e slogan. Grande partecipazione di cittadini, quindi, e non poteva essere altrimenti se si incontrano e incrociano i loro interessi i veneziani esausti per il turismo soffocante e quelli che contestano il continuo passaggio della Grandi Navi da crociera davanti a San Marco.

Venezia è nel suo momento peggiore, e senza andare a ricercare le responsabilità di queste amministrazioni attuali piuttosto che di quelle passate che hanno portato a questa situazione in vari decenni, tutti sentono che è arrivato il momento di alzare la voce.

Domenica 10 giugno ore 14: nonostante il caldo comitati e associazioni si sono dati appuntamento a Piazzale Roma per una simbolica sfilata lungo la città con arrivo vicino a Cà Farsetti che, nelle intenzioni, dovrebbe ritenersi “sotto assedio”, ancora una volta per una “visione” dall’alto valore simbolico.

“Via le Grandi Navi”, “basta con i mostri della laguna”, basta con “Tutto ai privati = privati di tutto”, “turismo più consapevole”, “politica per la residenza e per il tessuto sociale “vero” della città”. Questi gli slogan che ribadivano i cittadini partiti da piazzale Roma, dove ci sono stati anche attimi di tensione per la “sorpresa” del lancio di fumogeni dal tetto del Garage comunale. Nuvole di fumo colorato e intenso, rapidamente disciolto però dall’aria a quella quota, quindi senza incidenti, che hanno servito da catalizzatore per concentrare l’attenzione su alcuni striscioni srotolati e appesi all’ultimo piano del Garage Comunale.

La manifestazione, che stavolta non aveva in programma di raggiungere le Zattere, e quindi la riva del Canale della Giudecca, non ha avuto nessun contatto diretto con le navi da crociera in uscita dalla Marittima e si è conclusa in Campo Manin, proprio vicino alla sede del Comune di Venezia, come detto per un simbolico ‘assedio’ all’amministrazione municipale – spiegano gli organizzatori – e alle loro scelte che “Stanno trasformando Venezia in un parco a tema…”.

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