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Venezia Misteriosa, a Cà  Zanardi rassegna d'arte che non svela alcun mistero

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[17/11] Penso che il primo mistero a “non” essere svelato da questa interessante Esposizione artistica sia proprio il “contenitore” della Mostra stessa, e cioè la Cà ' Zanardi all'interno dei cui spazi l'Evento è stato realizzato.

E' questo un antico palazzo del XVI secolo che, nell'occasione, accoglie gli ospiti in un susseguirsi di cortili e giardini appena rischiarati da braceri al cui interno arde un fuoco vivo ma appena sufficiente ad illuminare il proprio vicino di avventura.Ci accoglie mentre la pioggia battente contribuisce ad alimentare un senso di arcano avvicinamento a tutto ciò che ci circonda il quale rimane avvolto in un chiaroscurale sentimento di curiosità  e, perchè no, di paura, sintomo ancestrale di ciò che doveva attanagliare i nostri antichi progenitori quando il buio scendeva ed ogni cosa si permeava di aspetti irreali che potevano essere solamente immaginati e, ovviamente, accresciuti dal SENSO dell'ignoto: in quel momento nasceva nella coscienza dell'Uomo il timore per il MISTERO.

Ieri sentimento legato alla realtà , oggi sentire metafisico, sempre per l'Uomo un paesaggio sconosciuto in cui avventurarsi con timore e misconoscenza su ciò che l'attende nell'immediato e nel futuro della propria esistenza.

Credo siano questi gli stati d'animo dei vari interpreti di questa Manifestazione promossa da Art&fortELAB – UniGualdo e Fondazione Sgarbi – Ca' Zanardi – Eremo delle Grazie – e con il Patrocinio della Regione Veneto.

Un piccolo, ma esaustivo, catalogo accompagna la Mostra con un prologo di Alberto Toso Fei, Direttore Artistico del Festival dei Misteri – ed una accurata presentazione di Alberto D'Atanasio – Docente di Storia dell'Arte e Semiologia dei Linguaggi non Verbali – che esplica con perfetta conoscenza gli aspetti dei principali culti misterici nel mondo.

Non posso e non voglio occuparmi dei culti del mistero, che sembrano essere alla base delle intenzioni di questi Artisti, tento perciò di avvicinarmi alle opere con l'animo del critico d'arte, l'unico che mi compete, per tentare di intuire e, forse, svelare le intime ragioni di una visione pittorica a volte evidente, altrove criptica nel suo apparire.

L'abbinamento con Venezia Misteriosa ( del titolo ) può essere colto nel considerare la Città  anadiomene Essa stessa una entità  misteriosa vivente, da secoli scrutata, mai disvelata che continua ad alimentare la curiosità  del turista frettoloso, quanto dello studioso e che si offre certa di poter resistere a qualsivoglia tipo di operazione “archeologica” che possa manifestare quanto si cela nel profondo dei suoi fondaci, nei suoi palazzi semideserti o animati da fantasmi che si credono tutt'ora appartenenti al novero dei viventi, nei celati giardini animati da piante sconosciute un tempo rigogliose in cui vagano le anime degli antichi proprietari alla ricerca di un passato perduto permeato di umidi gioielli e muffosa nostalgia, nei fondali della sua laguna e dei canali che, alla pari di venose autostrade, alimentano ininterrottamente il flusso delle maree che da secoli agitano i pensieri di coloro che, nel corso del tempo, hanno avuto ed ancora hanno la ventura di abitare questo sito sorto dal mare destinato, prima o poi, al mare tornare trascinando negli abissi tutti i suoi Misteri mai palesati.

Ho cercato di capire, allora, con quale spirito questi Artisti abbiano voluto affrontare tale tema che, da sempre, occupa la mente dell'Uomo, producendo reazioni talvolta malefiche, portando spesso gli essere umani a scontrarsi tra di loro, mettendo in dubbio la ragione stessa dell'esistenza. E, ancora una volta, scorrendo le pareti di questa Mostra, ho avuto la percezione di come l'Arte sia la vera culla del sentire, la summa del conoscere l'Ego e l'Alter Ego.

Qui ogni artista affronta il Mistero con una visione propria del mondo reale e dell'occulto. Linguaggi i più diversi tra loro hanno prodotto visioni le più disparate, ora ricche di particolari pittorici, altrove pavesate di puro colore appena scalfito da sospese apparizioni ectoplasmatiche. Pensieri filosofici, credenze religiose, indagini psicologiche nella mente umana, paesaggi dell'anima, vedute esoteriche tutto è servito a questi disvelatori per approcciarsi alla natura dell'argomento proposto, con il proposito di raccontare i loro viaggi nell'ignoto, riportando alla luce sensazioni, paure, ma pure le speranze che da sempre alimentano l'irrazionale dell'Uomo.

Sento, tuttavia, di poter affermare, dal mio modesto pulpito, che il Mistero, il grande Enigma dell'esistenza umana, sia stato solo trepidamente visitato nello specifico da questi valenti Autori e così dev' essere, considerando che altri prima di loro, della grandezza di un Max Ernst, del sognatore Dali', del grande metafisico Giorgio De Chirico, dell'indagatore della psiche Odelon Redon, dell'esploratore degli incubi notturni Fussli, di Gustave Moreau con i suoi esiti illusionistici, senza dimenticare il Genio assoluto Leonardo, tanto caro agli animisti, solo per citare i più amati, tra coloro che hanno tentato di sondare l'inconoscibile deserto della psiche umana, hanno soltanto socchiuso quella porta oltre la quale si espande un mondo che il comune mortale non potrà  mai avvicinare senza incorrere nella perdita della ragione e della propria coscienza.

Vorrei tanto citare alcune delle opere che più mi hanno colpito per l'aderenza specifica al dettato principale, senza nulla togliere alle altre, tutte degne di nota, ma mi sembrerebbe di fare un grave torto a chi rimanesse fuori dall'elenco, per cui voglio coinvolgere in toto gli Artisti per la validità  degli argomenti esplicitati, per la grande tecnica esecutiva, la fantasia della declinazione artistica, catalogando questa una delle più sollecitanti Mostre d'Arte attualmente presenti in Venezia, fatto salvo lo spirito di ogni Manifestazione che le rende tutte uniche ed irripetibili.

Spero che un evento come questo, alla sua seconda edizione, possa ripetersi in futuro per dare ai molti amanti dell'Arte in genere, e di questo tema in particolare, la possibilità  di addentrarsi nelle pieghe del pensiero umano, entrando in simbiosi con chi (gli Artefici) si dimostra in grado di palesarlo a mezzo della propria arte.

E, credetemi, in un mondo in cui per molti il pensiero più assillante è a quale “party” partecipare domani, potersi soffermare davanti ad un'opera pregna di intelligenza non è cosa da poco.

La Mostra rimane aperta sino al 21 Novembre p.v. e , mi auguro, possa essere visitata da molte, molte persone assetate di etica bellezza.

Ai nostri lettori do il solito appuntamento alla prossima Manifestazione.

Venezia, Novembre 2010

Giorgio Pilla – Critico d'Arte ( www.giorgiopilla.it)

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  1. Gent. Sig. Pilla,
    sono Alessandra Corti, artista presente alla collettiva a Cà Zanardi con l’installazione multipla “INTIMISPINATI”. Grazie per la sua recensione e per il lavoro di approfondimento ben svolto. Mi trovo al momento in ritiro nel mio studio all’Isola d’Elba e sto preparando un altro interessante progetto di cui quando e se vorrà mi farebbe piacere parlare.
    Grazie ancora.
    Dott.ssa Alessandra Corti.

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