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Venezia land, ultima frontiera: tuffi dal ponte di Calatrava. Il video di domenica mattina

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Venezia - land, ultima frontiera: tuffi dal ponte di Calatrava. Il video di questa mattina

Già nell’estate 2016 a Venezia i commenti sul turismo becero e bifolco si erano sprecati credendo di aver toccato il fondo, affermando che il cattivo gusto aveva travalicato ogni margine. Fotografie e video avevano immortalato senza pietà (per la nostra città) bagni nei canali, bisogni fisiologici espletati per strada, sacchi a pelo e biciclette, trucidi bagnanti da spiaggia per le calli della Serenissima.

Non avevamo considerato, però, che con la crescita dei numeri, la percentuale dei villani non poteva non salire. E non avevamo nemmeno considerato quella strana depravata forza motivazionale che spinge alla sfida continua al lecito borderline motivando l’essere umano non educato ad alzare sempre di più l’asticella verso il dissacrante.
Così oggi registriamo, nostro malgrado, l’ultimo record in fatto di buzzurri di importazione.

I tuffi dal ponte di Calatrava.
Venezia lo conosce come “Ponte della Costituzione”, ma il trofeo-video che il gruppo di quattro giovanotti cafoni si porteranno a casa (speriamo accompagnato da pesanti sanzioni), ha per loro probabilmente un valore dato che si tratta del “Ponte di Calatrava di Venezia” diventato famoso nel mondo per le note ragioni.

Domenica 23 luglio 2017, verso le ore 6 del mattino, incuranti del fatto che sotto potrebbe passare qualche mezzo (ci sono momenti in cui proprio nessuno controlla l’altro lato del ponte per dare il via libera), bifolchi si tuffano in acqua dai circa 10-12 metri che rappresentano il punto più alto del ponte.

Un video riprende gli sconsiderati che compiono l’ “impresa” ed esultano per essa come si trattasse di una marachella comune. Invece il fatto è gravissimo: se sotto attraversasse un vaporetto il tuffatore si sfracellerebbe, se sotto passasse una barca o un taxi con persone all’aperto il responsabile arrecherebbe gravissimi danni a terzi.

Chi riprende il video, un passante italiano, ad un certo punto fa il tifo per incitare il “meno coraggioso” del gruppo.

Tra i commenti post-impresa, invece, registriamo qualcuno che si scaglia contro chi passava, vedeva e tirava dritto, facendo finta di niente, perché avrebbe dovuto redarguire il gruppo.
Ma, suvvia, non si può delegare l’ordine pubblico della città a passanti e residenti.

Il video dei teppisti che si tuffano da ponte di Calatrava è stato ripreso da molti e sta scatenando reazioni indignate ma, a quanto pare, siamo “sempre qua a raccontarcela”.

Uno dei commenti ci sentiamo però di condividerlo: Venezia ha in Piazzale Roma vari presidi di forze di polizia: come può succedere che gli hooligan della convivenza ordinata e pacifica siano sempre fortunati?

Il video dei tuffi dal ponte di Calatrava di domenica 23/07/2017, a questo link

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Paolo Pradolin

Aggiornamento 23/07/2017, ore 16.00
A fine mattinata non è stato possibile avere conferma né dalla Centrale Operativa della Polizia locale, né dalla Questura di Venezia che i responsabili fossero stati fermati. In rete e su altre testate era visibile la foto di una pattuglia di agenti in azione sul Ponte della Costituzione, ma si trattava di un altro fatto occorso in tema di abusivismo.
Nel pomeriggio, il sito del Comune di Venezia ha pubblicato: “Tuffi dal ponte della Costituzione: subito identificati da una pattuglia della Polizia Locale i 6 belgi protagonisti della bravata”.
Il sito di notizie Skytg24, infine, ha trasmesso che i protagonisti dei tuffi sono stati identificati a posteriori grazie alle immagini delle videocamera di sorveglianza.

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