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Venezia, il prof. Mozzato aveva ragione. Ulss: “Rio Novo più inquinato di strade con auto”

Venezia: in Rio Novo i rischi per la salute da smog e rumori sono concreti e consistenti Anche la Ulss 3 dà ragione al prof. Fabio Mozzatto: auspicabile la chiusura del Rio per risolvere tutti i problemi di traffico, smog, rumori e moto ondoso.

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Dopo le recenti diffide inviate dal musicista veneziano a Comune, Ulss e città Metropolitana, in data 20 luglio il Dipartimento di Prevenzione della Ulss 3 ha inviato a Comune, Città metropolitana, Regione, Arpav e p.c. al Prof. Mozzatto, che da tempo si batte contro lo smog prodotto dai natanti a Venezia e i rischi per la salute derivanti da rumori, polveri e Diossido di Azoto in Rio Novo, una nota firmata dal responsabile Dott. Vittorio Selle, che conferma le preoccupazioni dei residenti e conferma la necessità di provvedimenti anche con la chiusure di alcuni rii di Venezia.

E’ il riconoscimento ufficiale dei rischi per la salute fatto da una istituzione autorevolissima quale la Ulss 3, arrivato dopo che Mozzatto aveva nuovamente segnalato, e pure alla Regione, che, anche in “bassa ”stagione climatica , per quanto riguarda lo smog, il Rio Novo era primo nella triste classifica di tutta l’area Metropolitana di Venezia (Mestre e zona industriale compresa) per le emissioni di Diossido di Azoto indubbiamente derivanti dal traffico di natanti (anche 3.000 al giorno!) che, unite agli eccessivi picchi di ozono tipici della stagione, mettevano a rischio le vie respiratorie di cittadini e turisti.

Ora Mozzatto, che vista l’inerzia del Comune sta attivando iniziative legali anche assieme ad altri residenti e cittadini che si sono uniti nella giusta battaglia per ildiritto alla salute (tra i quali il prof. Rizzoli, già primario in psichiatria di Venezia) è in attesa delle soluzioni che, dice, possono essere solo ZTL e GPS in primis, motori elettrici appena possibile.

In attesa dell’imminente (il quarto…) ulteriore incontro con l’Assessore Boraso, e l’arch. Loris Sartori (Mobilità), Mozzatto ha già ammonito: “sia ben chiaro: non accetteremo nessuna “presa in giro” (come le telecamere ARGOS, tra l’altro non omologate, che spesso “non vedono” le targhe dei trasgressori) o “mezzi provvedimenti”: solo una zona a traffico limitato potrà risolvere TUTTI ilproblemi del Rio”.

Egli sostiene infatti che le sole targhe alterne, senza controllo, specie della velocità, 24 ore su 24, non fermeranno moto ondoso e i rumori, e quindi: “la velocità ridotta, sebben controllata 24 ore su 24, non risolverà il problema del traffico eccessivo di natanti, né credo quello dello smog, poiché, a bassa velocità, non è detto che le emissioni siano minori”.

“Il solo accesso ai taxi – prosegue Mozzato – , estromettendo le barche per trasporto merci non risolverà il problema del moto ondoso e dei rumori, specie notturni, se non ci sarà un controllo costante giorno e notte (cosa attualmente impossibile) con opportuno sanzionamento e, per i recidivi, la sospensione della licenza. Inoltre i motori elettrici, se li vedremo tra un decennio, non risolveranno né il problema del traffico, né quello del moto ondoso per i motivi sopra esposti.”

E continua: “L’unica soluzione che risolverebbe tutti i problemi e i rischi per la salute (perché di questo stiamo parlando) considerando anche che il Rio Novo è prevalentemente usato come mera scorciatoia tra piazzale Roma Canal Grande-San Marco, è quella di creare una Zona a Traffico Limitato nel medesimo Rio, estromettendo in primis le imbarcazioni da trasporto, che inquinano maggiormente, e i taxi, che sono troppi e spesso non rispettano i limiti di velocità. Eccezioni:carico e scarico di merci e passeggeri nel Rio Novo e immediate vicinanze, mezzi di soccorso , sicurezza e simili, barche a motore private, purché se ne controlli la velocità (e l’autoradio) specie nelle ore serali e notturne, barche a remi e simili.

“Ricordo infine, per chi magari pensa solo a qualche minuto o euro persi, che la salute la rischiano in primis i conducenti, molti anche amici, che lavorano anche 12 ore al giorno su taxi o mototopi. Prima di rivolgerci, dopo la Procura e la Magistratura, direttamente al nuovo Ministro dell’Ambiente Costa e a quello della Salute Grillo, attendiamo di vedere se i fatti soddisfano PIENAMENTE le aspettative. E dobbiamo credere che siano ormai in molti, non solo in Rio Novo, ma in tutta Venezia in generale, che lo sperano. La salute dovrebbe essere sempre al primo posto!”

Situazione seria da prendere in esame al più presto, quindi. Le parole del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, che scrive: “Le rilevazioni su Rio Novo, eseguite consecutivamente per circa 9 mesi, fino ad ora conducono a stimare che la stazione di misura caratteristica delle emissioni da traffico di natanti, possa presentare livelli di concentrazione di NO2 nettamente superiori, sia nei valori medi giornalieri che nei valori orari, rispetto a quelle rappresentative delle emissioni da traffico di veicoli su ruota e a quelle rappresentative di inquinamento di fondo urbano” constituiscono una pesante conferma agli allarmi lanciati nei mesi scorsi.

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. Condivido pienamente quanto riportato dall’articolo e dalle valutazioni del Dott. Mozzato che ringrazio per l’attenzione relativa alla salute dei cittadini residenti e non, con particolare attenzione al rispetto delle regole sulla navigazione (che già ci sono)
    Mi chiedo se non sia più utile costituire un Comitato per ottenere maggior rilevanza nei confronti delle istituzioni che a quanto sembra non propongono di fatto nessun tipo di soluzione.

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