Venezia e le affittanze turistiche “non ufficiali”, grosso problema: come farle emergere e (magari) regolarizzarle? Il sindaco promette un “premio” per i più ligi: pass “premio” per gli ospiti in modo da poter girare ovunque anche a varchi-tornelli chiusi.
“Le strutture alberghiere lo sono già, ma stiamo pensando anche a una certificazione del Comune per le strutture private che ospitano turisti. Senza di questa, i clienti magari non potranno avere un pass per girare liberamente in città in caso di chiusura dei varchi”.
Lo ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, intervenendo a una seduta della commissione comunale turismo, per rispondere ad alcune interpellanze riguardanti il sistema di gestione dei flussi introdotto per la prima volta durante il ponte del 1 maggio e
ribadito in occasione del weekend del 2 giugno.
“Tra un anno – ha aggiunto – saremo con ogni probabilità in grado, attraverso un software, di calcolare in maniera oggettiva quante persone transitano in un determinato luogo. A quel punto la decisione di chiudere o meno i varchi non sarà più discrezionale”.
L’intenzione dell’amministrazione comunale è di certificare le strutture che ospitano turisti, in modo da garantire ovunque standard ricettivi adeguati, permettendo così ai loro ospiti di avere i pass con cui circolare liberamente in città anche in caso di pienone nelle giornate da bollino nero.
“Ma la certificazione del Comune -ha spiegato Brugnaro – la si otterrà solo se si sensibilizzerà il proprio cliente sulla necessità di rispettare Venezia – ha concluso Brugnaro – Si valuterà se consegnare dei sacchetti per i rifiuti alle strutture certificate con un numero corrispondente al nulla osta, in modo da capire se il turista si comporta in maniera corretta. Altrimenti pagherà anche il responsabile dell’alloggio”.