Quella protesta era stata autorizzata, ma c’erano delle disposizioni del Questore da osservare. Peccato però che il divieto di entrare in acqua sia stato notificato solo un paio d’ore prima dell’avvio della protesta e solo a una persona, ovvero ad uno dei referenti del comitato No grandi navi, Tommaso Cacciari.
A questo punto diventa difficile da dimostrare che vi fosse il tempo materiale per avvisare tutti i manifestanti, quindi è un problema stabilire che chi si è tuffato in acqua lo ha fatto sapendo di contravvenire.
Sono stati così rigettati i 33 decreti penali emessi dal pm Laura Cameli, che accusavano una 50ina di persone partecipanti alla manifestazione anti-navi dello scorso 22 settembre identificate dalla Digos di Venezia, per violazione delle disposizioni del Questore.
Resta in piedi la multa amministrativa di 2071 euro, dovuta come sanzione per la violazione del divieto di balneazione nel canale della Giudecca. Multe che peraltro, aveva più volte spiegato il comitato, saranno impugnate.
Redazione
[20/03/2014]
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