A venti giorni dalla furiosa polemica che ha visto Oliviero Toscani definire i veneti ubriaconi e alcolizzati atavici, ci pensa la procura di Verona a chiudere l’inchiesta per diffamazione con un’istanza d’archiviazione su cui l’ultima parola spetterà però al gip.
Secondo quanto si può leggere dal pubblico minister Marco Zenatelli, le dichiarazioni di Toscani non hanno rilevanza penale. Niente diffamazione, dunque, ma solo un’espressione riconducibile ad “un luogo comune”.
E questo nonostante il governatore Luca Zaia avesse dichiarato «Chiedo al signor Toscani, che ben conosce la nostra terra dove ha avuto modo di lavorare credo con soddisfazione, o di rettificare eventuali cattive interpretazioni delle sue parole o di cogliere l’occasione per scusarsi immediatamente con 5 milioni di veneti».
La sentenza di Zenatelli, però, non cambia: «non vi sono sufficienti elementi per sostenere l’accusa in giudizio posto che lo stereotipo dei “veneti ubriaconi” utilizzato provocatoriamente dall’indagato, come la maggior parte dei luoghi comuni, non può ragionevolmente integrare il reato di diffamazione – si può leggere nella richiesta d’archiviazione -, anche perché rivolto a un numero indeterminato e indeterminabile di persone […] La manifestazione di pensiero utilizzata da Toscani va quindi confinata nell’ignoranza tipica dei luoghi comuni e non merita di assurgere a rilevanza penale».
Redazione
25/02/2015
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Beh, allora diciamolo che i terroni sono sporchi, che i neger puzzano, che i gialli fanno pipì controvento, e che i gay sono tutti “sciocchini”.
Tanto sono luoghi comuni. Chissenefrega.
Ma temo che in questo caso la massa di politica radical-chic, insorgerebbe….