Ultima partita casalinga dell’Umana al Taliercio per l’anno 2013 contro un’altra protagonista del campionato Italiano: Cantù, da sempre una grande del passato, ma anche del presente, una squadra che ogni anno arriva ai Playoffs e rinnova il parco giocatori gioca nelle coppe europee e annovera nei roster giocatori fondamentali per la nazionale come il pivot pordenonese Cusin e una guardia realizzatrice come Aradori.
L’Umana deve fare una grande gara dopo la deludente sconfitta di domenica subita a Pistoia. A fare da spettatori perché infortunati e ormai fuori da tempo capitan Rosselli e Giacchetti. In squadra tre giovani under diciannove Paolin, Zennaro e Vildera e l’ormai veterano, se cosi si può dire, Akele con più esperienza di serie A degli altri.
Anche l’Acqua Vitasnella Cantù ha in panchina il pivot della nazionale Cusin infortunato.
La partita vede sempre la Reyer dall’inizio in vantaggio con un canestro del giovane Akele, e arriviamo al primo quarto sopra di poco (22 a 17). A metà gara siamo 39 a 34 sempre per l’Umana, ed anche il terzo tempo finisce sopra di sei punti per la Reyer 56 a 50. Al trentesimo la Reyer allunga a più nove 69 a 60 e il solco viene scavato da un Peric utilissimo con dei punti chiave e da un Taylor che dialoga finalmente con il canestro dai tre punti. Dall’altra parte una Cantù Ragland dipendente che porta avanti la squadra e si prende diverse responsabilità offensive, mentre Aradori non riesce a trovare la strada per il canestro da tre. Alla fine 1 su 7 per lui.
L’Umana riesce a portare a casa un risultato utilissimo con una vittoria per 84 a 79 nonostante delle medie al tiro abbastanza vergognose per Taylor e capitan Vitali, pari merito nelle palle perse. Grazie però a una supremazia a rimbalzo della Reyer 46 a 26 con un Tony Easley finalmente convincente e quattro giocatori Reyerini in doppia cifra arriva la vittoria.
Il presidente Brugnaro si è esibito in uno splendido intermezzo incoraggiando Taylor che non riusciva a segnare e veniva ripagato da un paio di giocate dell’americano che aiutava i compagni con degli assist al posto del tiro.
Pierangelo Ravanello
[28/12/2013]
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