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Traffico acqueo e inquinamento a Venezia, motori ibridi e proposte: il grande bluff

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Navigazione e trasporti a Venezia sono pericolosi. Confartigianato lancia grido d'allarme

Secondo me, io penso che:

all’incontro alla Certosa con Assonautica sui motori dei natanti non ci sono andato, perché sapevo che sarebbe stato deludente, ed infatti secondo me ha prodotto, nonostante i lodevoli propositi, il solito “nulla di fatto”, ovvero la solita ”aria fritta” piena di intenti ma priva di fatti concreti ed effetti immediati.

Spiego perché: dai vari articoli si stampa in proposito, leggo che:
-i vani dei taxi non sono adatti ad ospitare i nuovi motori
-le batterie sono molto pesanti sia per taxi che per mototopi
-non ci sono incentivi economici per sostituire i motori
-le ZTL saranno (se lo saranno…) istituite non si capisce bene per chi e se solo in Canal Grande, mentre come dimostrato dai dati Arpav, il Rio Novo soffoca,
-per i mezzi ACTV il problema sembra persino insormontabile a causa del peso di motori e batterie

Infine, cosa da non dimenticare, fra più o meno 24 mesi a Venezia si andrà a votare (se non prima, causa referendum), quindi, secondo me, tutti avranno una buona scusa per non aver fatto magari ancora nulla.

Lo stesso Sindaco tra l’altro sembra aver già “smentito gli entusiasmi”, poiché pare abbia affermato che “finché il prezzo di questi sistemi ibridi non starà dentro una logica imprenditoriale non faremo nessun provvedimento.”

L’Assessore Boraso, che annuncia di “studiare i provvedimenti” da emanare fra 24 mesi, ad oggi, dopo numerosi solleciti ed incontri non mi ha ancora messo per iscritto cosa intende fare, nell’immediato, per la pericolosa situazione di smog e rumori in Rio Novo (che, lo ricordiamo, spesso è persino peggiore di Marghera e Malcontenta, zone industriali).

Mancano i finanziamenti? Forse bastava “far adeguare” l’Accordo di Programma per il Bacino Padano proposto dal Ministro per l’ambiente contro lo smog, facendovi inserire la parola “natanti”, e forse anche le barche avrebbero i contributi per la sostituzione dei motori e quelli per i distributori di energia alternativa nello stesso previsti.

D’altra parte il brevetto per la pila al magnesio giace ammuffito all’università di Padova da decenni (ma ci si lamenta che le batterie in barca sono pesanti), e nulla si è fatto per aggiudicarsi il centro di ricerca per la fusione nucleare (con 1500 posti di lavoro, n.d.r.) a Marghera, dato che pare non si sia nemmeno provveduto ad acquistare i terreni…

A Venezia solo turismo e cultura, quindi a Marghera solo un “mega faro”: discutibile interpretazione, “in allegria” del celebre “M’illumino d’immenso” di Ungaretti?

Qualcuno, intanto, ha scritto ad “altri” e presto credo ne vedremo i frutti (non certo fra due anni…).

D’altronde, non servono due anni per rendere obbligatorio il GPS sui natanti, o per un provvedimento di targhe alterne in Rio Novo. Nell’immediato, bastava questo.

Quindi “dalla Certosa” pare emergano solo promesse, come accade per il turismo, tra progetti di “Governance” (di cui vediamo il risultato…), contatori di turisti perché qualcuno non ha ancora capito che sono troppi, e continui annunci/proclami di numero chiuso e prenotazioni obbligatorie.

Ma forse l’unica cosa davvero efficace potrebbe essere la “tassa di sbarco”, per chi viene in treno e con barche Gran Turismo, deterrente, e non divieto, mai realizzato seppur già proposto quasi due anni fa col progetto Cartaveneziano, giacente “inerte” in Comune.

Nei fatti, la situazione pare la peggiore di ogni tempo, facendo collassare ormai quotidianamente la viabilità cittadina.

In definitiva, nel “the day after Certosa” posso solo fare un plauso a Roberto Magliocco di Assonautica per aver sottolineato che una persona su nove muore per inquinamento.

Ma altri sembra non l’abbiano ancora capito. Qualcuno forse lo capirà solo in ospedale, quando sarà troppo tardi…

Spero che i veneziani si muovano prima di quel momento, ed inizino anche loro ad unirsi, a fare esposti e solleciti, per ottenere risultati concreti a breve, in attesa dell’elettrico.

Penso anche che se (ovviamente sempre tra due anni…) le navi da crociera in transito in Laguna dovranno essere il 15% in meno, di fatto, vista la tendenza, nel frattempo gli arrivi potrebbero aumentare invece del 20%, e quindi, nel saldo finale, forse nulla cambierà… Come al solito.

Quanto vorrei poter scrivere diversamente…!

Prof. Fabio Mozzatto – “Veneziano D.O.C.”

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