Presentato al recente Festival del Cinema di Venezia, The Canyons, del famoso regista e sceneggiatore Paul Schrader ha subito riscosso successo e scalpore, facendo parlare di sé. Molto del merito va alla coppia di protagonisti formata dalla rediviva Lindsay Lohan e dal porno attore James Deen, per un film che non è certo un capolavoro, ma che mettendo al centro le relazioni e il loro lato più grottesco, si fa metafora del degrado stesso del cinema.
Tara (Lindsay Lohan) ha una relazione d’amore, ma soprattutto sessuale con il produttore cinematografico Christian (James Deen). Quest’ultimo, intento a promuovere il film della segretaria Gina (Amanda Brooks), non sa però che il futuro protagonista, il neo attore Ryan (Nolan Gerard Funk) in passato era fidanzato proprio con Tara. Christian nel frattempo ha anche un’amante, l’aspirante attrice, Cynthia (Tenille Houston).
Con questa pellicola Paul Schrader e il famoso scrittore Bret Easton Ellis mettono in scena la gioventù hollywoodiana. Decidono di mostrare le belle ville con piscina, i fondi fiduciari del papà che permettono di poter intraprendere una carriera nel mondo del cinema rischiando, ma soprattutto si concentrano sulla tristezza di questi individui, che impazziscono fino a compiere gesti estremi (Christian) o semplicemente subiscono e soffrono in silenzio (Tara).
Accanto a tutto ciò proprio il cinema, inteso come edificio, ma anche come metafora stessa dell’anima della settima arte. La scena iniziale inquadra proprio un cinema chiuso e in disuso, per poi passare all’interno dell’abitazione di Tara e Christian, mentre questi si appresta a fare dar regista e “dirigere” la compagna pronta ad avere un rapporto con un alto ragazzo.
Sembra che l’unico divertimento rimasto ai giovani di Los Angeles, per ammazzare la noia dopo la chiusura dei cinema, sia quindi il fai da te. Christian rappresenta la perversione e il degrado degli affetti, è attratto da Tara e dalle persone, ma allo stesso tempo mantiene con loro una certa distanza. Tara è succube di lui e pur di non rinunciare alla bella vita, subisce.
Desolazione, aridità e povertà dell’anima e ricchezza esteriore, questo vuol dimostrare The Canyons: il vuoto di un’esistenza così. La distruzione dei valori e delle virtù umane così come la distruzione del cinema, collegata ai filmati ormai i prodotti con il telefonino.
L’ex teeneger Lindsay Lohan riparte da questo film e lo fa molto bene, impersonando con quello sguardo spento, triste ed assopito, la perfetta bad girl che catatonica si fa usare, accanto a lei James Deen, un attore che alle prime armi tutto vestito con difficoltà riesce a convincere, così come il giovane Nolan Gerard Funk.
Pellicola che lascia a desiderare dal punto di vista attoriale, recitativo e per certi dialoghi al limite dell’inverosimile, The Canyons è però da apprezzarsi nel suo insieme, per il messaggio insito in esso e per aver rilanciato la nuova carriera della Lohan.
Alice Bianco
[12/11/2013]
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mi incuriosisce parecchio questo film, soprattutto perché credo che sia (o almeno mi pare) molto coraggioso… questo articolo mi ha incuriosito parecchio, spero non tradisca le aspettative (anche se direi che schrader e ellis sono una garanzia di alta qualità)