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Terme del padovano e corruzione: arrestato il sindaco di Abano

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Terme del padovano e corruzione: arrestato il sindaco di Abano
Ancora una brutta storia di tangenti e corruzione nella nostra regione. Questa volta l’indagine riguarda le Terme di Abano e l’arresto del rieletto sindaco Luca Claudio (foto), coordinatore e responsabile delle attività dei Comuni termali da circa quindici anni.

Il sindaco ha raggiunto il carcere Due Palazzi, caricato da pesanti accuse che riguardano la concussione e la corruzione, descritte in un consistente fascicolo che ne ha determinato l’arresto. Le voci incriminate riguardano gli appalti per il verde pubblico, la turbativa d’asta, le tangenti e le concessioni edilizie. Nonché la manutenzione delle strade, i cambi di destinazione d’uso: il tutto offeso e impoverito da comportamenti illegali che hanno inquinato le scelte dell’amministrazione comunale, rilevate in una catena di complicità dalle Fiamme Gialle, che ora stanno ulteriormente indagando e individuando i responsabili.

Fra questi l’ex sindaco di Montegrotto Massimo Bordin, già inquisito l’anno scorso, gli imprenditori Luciano Pistorello di Abano, legale della Pistorello Spa, Saverio Guerrato di Rovigo, amministratore della Costruzioni Guerrarto Spa e Massimo Trevisan di Mestrino, prestanome di Luca Claudio, che dovrà rispondere anche del reato di riciclaggio.

Una “storiaccia” di accordi e concussioni, in spregio alle norme di legge e alla pubblica e personale decenza, che era venuta alla luce l’anno scorso, quando i carabinieri avevano bloccato l’Assessore all’Ambiente di Montegrotto Ivano Marcolongo, che aveva appena ricevuto una tangente per mano di Paolo Tommasin, titolare di una ditta d’appalto per la manutenzione del verde, per garantirsi l’aggiudicazione sulle altre in gara, che avevano partecipato regolarmente.

L’inchiesta, guidata dal Tenente Colonnello Luca Lettere del Gruppo Territoriale di Padova, riguarda anche i comportamenti dei funzionari comunali che possono aver agevolato la corruzione, i finanzieri hanno attivato perquisizioni domiciliari e ispezioni nelle stanze del Sindaco, negli uffici comunali e consiliari, per sbrogliare un andazzo riprovevole di malaffare e disonestà che ha navigato indisturbato su acque tranquille per troppi anni e che ora sembra giunto al suo epilogo.

Redazione | 26/05/2016 | (Photo d’archive) | [cod arrecla]

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