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Strage di Monaco: il video della trattativa con qualcuno sul tetto

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Strage di Monaco: il video della trattativa con qualcuno sul tetto

La strage stavolta ha come teatro un grande centro commerciale, gente che alle sei del pomeriggio di un venerdì di luglio affolla i negozi dell’Olympia Einkaufszentrum nel quartiere Moosach, a nordovest di Monaco di Baviera. Uomini dai vestiti scuri e dal volto scoperto (alcuni testimoni dicono fossero in tre, ma la polizia non conferma e parla di una sola persona) entrano, puntano le loro armi ad altezza d’uomo e sparano. Sparano decine e decine di colpi. È il panico.

Alla fine, mentre i terroristi (o il terrorista) scappano e mentre la città è paralizzata per la caccia all’uomo, si contano almeno nove morti e un numero imprecisato di feriti.

Video diffusi via Twitter intanto mostrano scene impietose: molte persone a terra, molte sono insanguinate, altre sembrano immobili. Chi può corre verso un riparo, chi può rischia e corre verso le uscite. E anche all’esterno ecco le scene che arrivano dal web: uno degli attentatori (sempre ammesso che fossero più di uno) esce dal McDonald’s con calma. Si guarda attorno, mentre il traffico scorre veloce davanti all’incrocio e, sempre con gran calma, alza il braccio e spara contro i passanti a pochi metri da lui.

Un video (quello che vi proponiamo qui sotto) è più anomalo degli altri del contesto

I media parlano di un attentatore sul tetto di uno dei parcheggi del centro commerciale. Nel video cammina avanti-indietro ma non sembra nervoso. Nelle ore successive emerge che potrebbe essere un cittadino che insulta il terrorista dicendogli una parolaccia in tedesco che equivale a «stronzo». I due si parlano in dialetto bavarese e a un certo punto l’uomo sul tetto grida «sono tedesco» e altri dettagli tipo: «Sono nato in Germania, in un quartiere povero dove vive gente che percepisce sussidio pubblico». E ancora: «Sono stato in cura». Particolare al quale il cittadino bavarese risponde: «Quello è il posto in cui dovresti stare, in cura psichiatrica». E poi ancora spari.

Alla fine saranno almeno nove i morti, uno dovrebbe essere uno degli attentatori, e numerosi i feriti nella strage avvenuta venerdì pomeriggio soprattutto nel ristorante McDonald’s di un affollato centro commerciale di Monaco di Baviera.

Tre persone (questa la versione più frequente), armate di fucili, sparano decine di colpi contro gente inerme intenta a far compere nel centro commerciale. La polizia parla chiaramente di terrorismo, anche se non fa riferimento all’Isis.

La Germania è a lutto e si chiede “perchè?”. E la cancelliera Angela Merkel convoca per domani il comitato interministeriale federale per la sicurezza: per dare una risposta ad un attentato su cui ancora tanti, troppi sono i punti oscuri.
Troppi punti oscuri.

Perchè se da ore è in corso a Monaco e nei dintorni una intensa caccia all’uomo, con posti di blocco e reparti speciali schierati, ancora poco o nulla si sa sugli autori della strage.

Secondo il braccio destro di Merkel, Peter Altmaier, si è sicuri sulla presenza di un solo attentatore, mentre i media parlano di tre. E uno dei nove morti sarebbe uno di loro: il suo cadavere è stato trovato a un chilometro dal luogo dell’eccidio.

E poi si rincorrono le tesi, anche grazie ai video dell’eccidio immancabilmente pubblicati sui social network malgrado l’invito a non farlo per non favorire i fuggitivi lanciato online dalla polizia, che ha chiesto a tutti di starsene a casa al sicuro e di evitare luoghi affollati.

Il video, in particolare, ritenuto più significativo, è quello di cui abbiamo parlato. Un cittadino, dal tetto del palazzo adiacente al centro commerciale, insulta uno dei terroristi chiamandolo con l’equivalente tedesco di “stronzo”. Lo scambio fra i due avviene in dialetto bavarese.

L’attentatore si sente dire “sono tedesco”, nato in Germania, in un quartiere povero e abitato da percettori di sussidio pubblico (Harz IV). Al momento comunque, sottolinea la cancelleria, tutte le ipotesi sono al vaglio: anche se nessuno parla di Isis.

La tragedia, a pochi giorni dall’assalto di un diciassettenne su un treno, sempre in Baviera, va in scena nel tardo pomeriggio in un centro commerciale pieno di gente di venerdì sera, con uffici appena chiusi, vacanze scolastiche appena iniziate ed i saldi nel loro pieno.

Tre uomini sparano nel fast food dello shopping mall, da cui escono continuando a sparare, armi in pugno, sulle persone che incontrano sul loro percorso. E fanno perdere le loro tracce, anche se secondo gli inquirenti sarebbero ancora in città. E le teste di cuoio li cercano.

E’ il panico. La gente scappa dal centro commerciale urlando e piangendo. La metropolitana viene completamente chiusa in tutta la città, la stazione ferroviaria viene evacuata e sono bloccati tutti i treni in partenza e gli accessi alla città, dove l’atmosfera è spettrale, così diversa da quella normalmente allegra di un classico venerdì d’estate nella capitale della Baviera.

La paura si sparge pure nelle zone centrali, dove ad alcuni clienti è impedito di uscire dai negozi. Un gruppo di americani si trova intrappolato e si raccoglie in preghiera. Gli ospedali accolgono numerosi feriti. Ed è allarme in tutto il Paese, mentre alla cancelliera Angela Merkel arrivano messaggi di solidarietà dall’Europa e dalla Casa Bianca, che parla di “terrorismo”.

A notte alta poco si sa sulla caccia all’uomo, che continua senza sosta dentro e fuori Monaco, se non che uno dei tre attentatori sarebbe morto, forse togliendosi la vita. Ed arriva una testimonianza senza conferme ufficiali i cui contorni sono resi ancora più inquietanti dal fatto che oggi sia l’anniversario della strage perpetrata in Norvegia da Breivik.

Una testimone oculare avrebbe sentito uno dei tre attentatori gridare “stranieri di merda”. Un’altra riferisce alla Cnn che il killer del McDonald’s prima di sparare sui bambini seduti al tavolo avrebbe gridato Allah Akbar.

Mattia Cagalli | 23/07/2016 | (Photo d’archive) | [cod terromo]

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