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Stadio Baracca Mestre, si lavora per il Mestre day nel sogno della separazione

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Lo stadio Baracca ritorna casa dell'A.C. Mestre, Brugnaro ce l'ha fatta

Ci siamo, a giorni Mestre riavrà il suo stadio. E quanti auspici apre ciò nei suoi cittadini, che in questo avvenimento ci mettono dentro altri sogni, altre esigenze.

E ci sarà un grande festa per un evento così atteso. Addirittura un Mestre day, l’hanno chiamato gli appassionati il prossimo 19 Marzo, quando aprirà lo stadio Baracca, con il corteo delle associazioni e le bandiere di rito.

Mestre con questo evento sfida a scacchi la cittadinanza tutta, e intanto si accontenta di un calcio di rigore contro la porta di Venezia, per segnare, per adesso il pareggio 1 a 1 , come dire uno stadio a te e uno a me.

Ripropone l’entusiasmo mestrino e della terraferma, che dovrebbe coinvolgere tutte le categorie della città. Lo spiega bene il presidente del Calcio Mestre Stefano Serena, con il concetto “di risvegliare una città, il calcio non è soltanto un fatto sportivo, nel nostro caso aiuta a riscoprire la territorialità mestrina. . .”

Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Ed ecco la fase successiva sognata da una parte di mestrini: la divisione separatista tra Venezia e Mestre. Ma cosa c’entra lo sport con il tanto discusso referendum consultivo?

E la politica ha attinenza con lo sport? No di certo, rassicura il sindaco Luigi Brugnaro, auspicando che non si faccia confusione, che non si creino assurde aspettative che con la maglia nero arancione hanno poco o nulla a che fare.

Dello stesso avviso è anche l’assessore alla Mobilità Renato Boraso, che invita tutti a vivere serenamente il momento legato allo sport, protagonista in assoluto della vicenda.

Intanto le associazioni si muovono autonomamente, il portavoce di Mestre Mia, Andrea Sperandio sta organizzando una passeggiata sportiva, da Piazza Ferretto allo Stadio Baracca, un riscatto anche per un passato travagliato che ha visto come protagoniste le squadre di Venezia e di Mestre.
Sullo sfondo c’è la data del 29 Aprile 2014, quando gli arancioneri giocarono per l’ultima volta al Baracca con la Liventina. Data con una rievocazione storica mentre oggi stanno approdando in Lega Pro.

La storia dello stadio mestrino è stata attraversata da progetti, pensati, ripensati e non realizzati. Basti pensare che nel 2011 il Baracca era stato messo all’asta e in oggetto c’era la sua trasformazione in area edificabile. Dovevano nascere case e il ricavato poteva essere investito nell’area di Porto di Cavergnago, dove era possibile garantire un impianto più sicuro, dotato di parcheggi e servizi.

Ora è anche grazie al presidente Stefano Serena, se lo stadio è rinato, ha investito centinaia di migliaia di euro allo scopo di ospitare 2000 spettatori e 250 posti per tifosi ospiti. I mestrini sono contenti e sognano successi sportivi insieme a quell’altro sogno, indicibile, che affolla la mente di una voglia separatista, che però, mai, arrivata a consultazione referendaria ha dato loro soddisfazione.

Andreina Corso

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