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Spiaggia Playa Punta Canna di Chioggia votata al fascismo? Pd: si ritiri concessione

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“Siamo di fronte a una vicenda dove è evidente l’attività di apologia di fascismo, con l’aggravante che viene svolta su un terreno che è dello Stato: altro che “casa mia”, come afferma il gestore dello stabilimento”.

Queste le parole di Andrea Martella, vice-presidente dei deputati Pd, che oggi ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche dalla collega democratica Sara Moretto e dai deputati di Mdp Michele Mognato, Delia Murer e Davide Zoggia, sul caso dello stabilimento balneare “Playa Punta Canna” di Chioggia.

“Non siamo – spiega – di fronte a folklore o goliardate, come invece le definisce il vice sindaco di Chioggia, minimizzando il tutto in modo grave. Vogliamo sapere urgentemente dal governo se procederà al ritiro della concessione demaniale. Bene ha fatto, dunque, in queste ore la Prefettura a ordinare l’immediata rimozione di ogni riferimento al fascismo e l’ulteriore diffusione di messaggi contro la democrazia”.

“L’auspicio è che con altrettanta celerità anche il governo proceda con la valutazione del ritiro della concessione. Lo Stato e la politica non possono chinare la testa di fronte a chi oltraggia la democrazia e la nostra Costituzione”, conclude.

Le polemiche sono sorte quando è emerso che il gestore dello stabilimento balneare di Chioggia intrattiene i bagnanti in discorsi stile Duce, in un ambiente pieno di cartelli con immagini di Mussolini e saluti romani.

L’ipotesi dell’ironia è stata presto scartata: nessuna ironia pare infatti possibile, almeno in tema di ventennio, da parte del titolare del ‘Playa Punta Canna’, il 64enne Gianni Scarpa, che un risultato comunque lo ha incassato: pubblicità gratis e tanto clamore.

Ma non sono mancate l’indignazione e la rabbia di cittadini e amministratori, che hanno esortato a revocare la concessione balneare dello stabilimento, definito dal suo titolare ‘zona antidemocratica e a regime’, con tanto di esortazione ad avere un atteggiamento quanto meno remissivo (‘Non rompete i c….’).

Ieri lo stabilimento ha ricevuto anche la visita della Digos di Venezia, “per accertamenti”, e anche la Polizia locale effettuerà le verifiche del caso: “se ci saranno infrazioni alla normativa per quanto ci riguarda, profili penalmente rilevanti o irregolarità nella struttura – ha chiarito il vicesindaco Marco Veronese – il Comune interverrà immediatamente. La notizia di reato è già all’attenzione dell’autorità giudiziaria e quindi l’iter farà il suo corso”.

Quella sorta di memorabilia del ventennio – tra gadget fascisti, poster del Duce, il tutto condito dai giudizi sprezzanti del titolare dello stabilimento – ha dunque acceso le ire di tanti.

(foto di repertorio)

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