Disarmati? No, i Serenissimi erano armati di ideali e di valori, armi temute dagli oppressori e dai tiranni di ogni epoca, perche' non generano dolore e sangue ma seminano idee e principi che parlano alla mente e a cuore facendo proseliti e non vittime.
Oggi penso con affetto e commozione a Luigi Faccio e Giuseppe Segato. Ma Cristian e Flavio Contin assieme a Gilberto Buson a Faccio e Segato non potevano essere in alcun modo essere considerati degli eversori o dei criminali.
Tutti i Serenissimi hanno pagato un prezzo altissimo, in una Italia dove criminali e delinquenti di professione la fanno spesso franca, trovando connivenze e protezioni vergognose come insegna la vicenda di Cesare Battisti o di tanti terroristi fuggiti all'estero dove hanno trovato aiuti, soldi e protezioni.
Penso a quanto accadde in piazza San Marco nel duecentesimo anniversario dell'occupazione straniera del Veneto e paragono quel gesto d'amore per la madrepatria alle bombe tutt'altro che artigianali e non esattamente non violente esplose domenica contro la polizia in Val di Susa.
La non-violenza dei Serenissimi rappresenta una pagina alta, che spero la sentenza odierna spinga a rileggere e rivalutare: come ho detto, gli ideali non fanno vittime, non lasciano scie di sangue, ma fanno proseliti, devono spingere a rileggere e studiare la storia a capire le ragioni di una identita' profonda, pacifica e grande come quella Veneta”
[06 luglio 2011]
(* Assessore al Bilancio, Giunta Regionale del Veneto)