Il gelo rivelatore ha fatto da specchio ai problemi del riscaldamento nelle scuole e negli uffici pubblici, ha rispedito a casa gli studenti che certamente non potevano stare seduti in classe per cinque e più ore con un temperatura di 13 gradi. Ha svegliato l’attenzione sui tecnici di una manutenzione che mostra evidenti lacune , evidenziato il malfunzionamento di impianti vecchi che da anni attendono revisione e auspicabile sostituzione.
Questa la geografia del gelo che ha coinvolto fra gli altri l’Istituto Nautico Giorgio Cini – Venier di Castello, che a giudizio del dirigente Vittore Pecchiani, sarebbe stato agibile “se la Città metropolitana avesse acceso gli impianti per tempo”, mettendo il luce la necessità di meglio sintonizzare e coadiuvare le esigenze tra scuola ed ente locale.
La situazione sembra avviarsi ad un relativa “normalizzazione”, grazie agli interventi dei tecnici che stanno lavorando nelle scuole del Comune di Venezia e della Provincia di Venezia, che in materia di manutenzione hanno competenze specifiche e differenziate. Il freddo ha altresì scatenato guasti , come all’istituto Gramsci di Campalto e alla Scuola Munari di Chirignago e di tanti altri edifici scolastici.
Vi è poi una critica generalizzata da parte dei genitori degli studenti veneziani, sulla politica degli interventi manutentivi. Il richiamo al risparmio da parte delle istituzioni, fa sì che i disagi aumentino, le strutture idrauliche si rompano con facilità, quindi invitano ad una maggior attenzione nella prevenzione e nelle ristrutturazioni, per non restare impotenti di fronte ad una emergenza, quale quella del gelo, che ha messo in ginocchio le scuole della città.