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Scuola, è tempo di ‘contributo volontario’, ma esso è illecito

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Freddo nelle classi, al Pacinotti, Gritti, Cini Vendramin Corner saltano le lezioni

E’ prassi che nel mese di maggio le scuole chiedano ai genitori degli allievi il pagamento del cosiddetto contributo volontario.

Secondo le segreterie, il versamento (variabile da istituto a istituto dai 27 ai 200 euro) servirebbe a finanziare l’ampliamento dell’offerta culturale formativa, spese assicurative e fotocopie.

Un balzello tanto più odioso perché viene “imposto” ai genitori alla stregua di una sorta di pressione psicologica e in spregio al principio normativo e costituzionale di gratuità della scuola dell’obbligo.

A smentire l’illiceità e la non obbligatorietà della “tassa occulta”, ci ha pensato il Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca) che con le note prot. 312 del 20/3/12 / e 593 del 7/3/2013 ha chiarito che è una violazione del dovere d’ufficio subordinare la regolarità dell’iscrizione degli alunni al preventivo versamento di somme ulteriori rispetto alle normali tasse erariali.

La nota prot 593 del 7/3/2013 senza tanti giri dice espressamente” Nonostante le indicazioni fornite con la precedente nota prot 312 del 20/3/12 continuano a pervenire a questo dipartimento da parte delle famiglie, numerose segnalazioni di irregolarità ed abusi nella richiesta dei contributi scolastici. Nel ribadire in questa sede l’intero contenuto della suddetta nota 312 in merito alla volontarietà dei contributi scolastici ed alle loro madalità di gestione e rendicontazione, si ritiene che simili comportamenti, oltre a danneggiare l’immagine dell’intera amministrazione scolastica e minare il clima di fiducia e collaborazione che è doveroso instaurare con le famiglie, ci configurino come vere e proprie lesione al diritto allo studio costituzionalmente riconosciuto”.

Bacchettata ministeriale che dovrebbe far aprire gli occhi a tutti quei genitori che per ignoranza o per timore di sgradite “ripercussioni” pagano senza fiatare.

Gianni Toffali
Verona

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