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Sciopero della fame giornalista: solidarietà  dell'Ordine del Veneto

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[16/11] L’Ordine dei giornalisti del Veneto esprime solidarietà  alla collega milanese Paola Caruso, professionista e collaboratrice di lungo corso del Corriere della sera che ha intrapreso lo sciopero della fame per denunciare non solo la propria situazione, ma anche la condizione di precariato in cui si trovano centinaia di giovani colleghi in tutta Italia.

L’Ordine del Veneto è consapevole della situazione di difficoltà  di molti colleghi che anche nel Veneto vivono una situazione professionale critica. Situazione che sta colpendo in particolare il lavoro autonomo.La situazione del lavoro autonomo è difficile da monitorare per la sua estrema frammentarietà , ma i dati resi noti dall’Inpgi sono emblematici in questo senso.

Nella nostra regione, su 2293 posizioni attive, solo 753 riguardano colleghi con un contratto da dipendente, mentre oltre il doppio, 1640 posi zioni, riguardano attività  libero professionale con co.co.co., prestazioni occasionali spesso di facciata, partite iva, cessione di diritto d’autore.

Lo scarto del reddito medio annuo è altrettanto paradigmatico: nel 2009 per un giornalista dipendente è stato di 59.445 euro, per un giornalista libero professionista di 9.031 euro, per un giornalista co.co.co. di 7.489 euro.

Si deve anche tener conto che, a differenza del passato, queste due ultime figure di frequente svolgono in maniera pressoché esclusiva la professione.
L’Ordine dei Giornalisti ha già  più volte segnalato che la carenza di regole, i compensi poco dignitosi e lo sfruttamento senza tutele e garanzie dei giornalisti autonomi sono fonte di forte preoccupazione, in quanto la libertà  e l'indipendenza del giornalista, e dunque la libertà , il rigore, la correttezza dell'informazione, dipendono anche dalle sue condizioni di lavoro.

Non si tratta soltanto di salvaguardare un importante diritto individuale qual è quello di una giusta retribuzione, peraltro sancito dalla nostra Costituzione, ma anche di tutelare il diritto dei cittadini a un’informazione indipendente, credibile e autorevole.

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