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Sanremo 2017: una scenografia avvolgente e tecnologica

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Sanremo 2017: una scenografia avvolgente e tecnologica

Avvolgente, verticale, tecnologica e molto altro ancora, di sorpresa in sorpresa. La scenografia disegnata da Riccardo Bocchini sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo per il 67° Festival della Canzone Italiana è tutto questo. Ma a sintetizzarla bastano due parole: Pop Up. Perché tutto – racconta lo scenografo, al suo terzo Festival consecutivo – nasce dallo spunto offerto da un piccolo oggetto di carta: “Un semplicissimo pop up realizzato con un cartoncino ed una fustella. Da questo oggetto – racconta Bocchini – nasce l’idea per la nuova scena di Sanremo 2017: una linea continua, un segno progettuale che vuole trasformare il teatro Ariston in una suggestiva Music -Hall, un segno planimetrico che dia un continuum progettuale tra palco e platea. L’idea è quella di rappresentare lo spazio scenico come un grande pop up, visto da angolazioni diverse, che si trasforma in un gioco progettuale del tutto originale dove la scenografia si unisce alla grafica e alla tecnologia”.

Una scenografia fatta di “punti di vista” che cambiano e si compongono intorno ai cantanti, sul palco, e al pubblico, in teatro: “Il progetto – prosegue lo scenografo – è caratterizzato da scomposizioni e ricomposizioni dell’oggetto, rompendo l’unicità del punto di vista. La risoluzione dell’immagine appare con la trama di angoli e piani prospettici incrociati. La percezione come in un quadro cubista cambia, non si limita ad uno sguardo, ma implica l’indagine approfondita sulla struttura delle cose e sul loro funzionamento. Tutti i manufatti scenografici siano di ferro, di stoffa, di tecnologia, si frammentano, si comprimono, si estendono sempre da un unico elemento che è la lamella che forma il pop up. Questi movimenti ideali trovano la consacrazione nel movimento reale della parte centrale, la scala. Lo spazio scenico del palco si apre: da una parte abbracciando il pubblico del teatro, dall’altro avvolgendo gli artisti che si esibiranno sul palco facendoli sentire al centro di uno spazio fisico che li circonda.

E fondamentale, come sempre, il supporto della tecnologia che diventa essa stessa elemento scenografico: “Al centro del fronte della scena – conclude Bocchini – si consacra improvvisamente e spettacolarmente il Pop Up tecnologico: l’andamento armonico delle lamelle nelle parti laterali, in sincronia con quelle centrali, formeranno una scala motorizzata. Venti sono i motori che permetteranno alla scala sia movimenti sincronizzati sia varianti, dando insieme al sipario Kinetic, che scenderà dall’alto, più di venti conformazioni scenografiche. I due laterali orchestra, messa quest’anno su tre diversi piani, sulle parti laterali di ingresso del palco, saranno dei simbolici petali concavi che racchiuderanno il palco, formando un gioco strutturale scenografico: intimo e avvolgente rispetto al palco, aperto e coinvolgente rispetto al resto della sala. E dietro il Pop Up tecnologico e dietro al suggestivo sipario Kinetic, ci sarà un maestoso ledwall di ultimissima generazione che si aprirà, permettendo agli ospiti di scendere la scala. E con l’apertura motorizzata del ledwall, si scoprirà un ennesimo manufatto scenografico: una “scatola magica” prospettico/tecnologica di “Borrominiana” memoria”.

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