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Sanità – Bassi (CDV): “Smentisco le affermazioni del Sindaco di Bussolengo”

Bassi: "Propongo un pubblico confronto a due sul tema ospedale"

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Andrea Bassi replica al sindaco di Bussolengo relativamente alla riduzione delle Ulss veronesi da tre a una

“Si capisce perfettamente quando una persona si sente in fallo: ovvero quando cerca di giustificare una propria scelta, di cui evidentemente si vergogna, con l’errore fatto da un’altra persona”. È la replica del Consigliere regionale Andrea Bassi, Capogruppo di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà, alle affermazioni del Sindaco di Bussolengo, Paola Boscaini.

“Nel goffo e patetico tentativo di coprire le sue responsabilità sul declassamento dell’ospedale Orlandi, il Sindaco incappa nell’ennesima figuraccia quando afferma che nel 2013 il sottoscritto aveva votato favorevolmente alla proposta di polo a due gambe Bussolengo-Villafranca, contenuta nelle schede ospedaliere approvate in quell’anno. Il Sindaco – spiega Bassi – probabilmente ignora un particolare fondamentale, che smonta totalmente la sua teoria. Il provvedimento a cui ella fa riferimento è quello attuativo del Piano Socio Sanitario 2013, comprensivo di una lunga serie di allegati, che vennero posti in votazione singolarmente. Le schede ospedaliere in esso contenute, addirittura, vennero messe in votazione singolarmente Ulss per Ulss”.

“Nello specifico, quindi, nella votazione relativa all’allora Ulss 22, ovvero quella dove era contenuta anche la scheda ospedaliera di Bussolengo, dopo che erano stati bocciati 2 dei 3 emendamenti che avevo presentato, non votai ed uscii dall’aula per protesta. Se il sindaco non si fosse limitata a leggere solo il sunto del verbale relativo al provvedimento complessivo, ma fosse andata a leggersi la discussione complessiva, se ne sarebbe accorta. Ma a lei evidentemente interessava solo creare confusione in modo da spostare l’attenzione delle sue gravi responsabilità sulla vicenda: attendiamo ancora di vederla incatenata all’Orlandi come aveva promesso subito dopo la sua elezione”.

“Colgo infine l’occasione per invitarla per la quinta volta – conclude Bassi – ad un confronto pubblico sul tema, io contro di lei, per fare chiarezza e affinché i cittadini possano poi farsi un’opinione compiuta. Temo però, come successo per i quattro inviti precedenti, che la risposta non arriverà per il terrore di fare una colossale figuraccia”.

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