Inaugurata il 16 Settembre u.s., presso il Centro D’arte Ssn Vidal – U.C.A.I. di Venezia, Scoletta di San Zaccaria, la Mostra di Pittura, Scultura, Grafica e Fotografia titolata “ San Vidal artisti ieri e oggi “, seconda manifestazione alla quale altre seguiranno per dar vita alla fine delle esibizioni alla pubblicazione di un volume nel quale saranno presentate le partecipazioni degli Artisti del passato e del presente nelle storiche sale del Centro d’Arte San Vidal – U.C.A.I. veneziana, vecchia e nuova sede, nel 65° anniversario della sua fondazione, voluta allora dal grande Felice Carena in omaggio ad un’arte che volle comprendesse la partecipazione di tutti coloro che nell’Arte stessa trovavano e trovano una ragione di vita e di comprensione tra tutti gli uomini.
Alla presenza di un folto pubblico di appassionati, artisti e intenditori i critici Francesca Catalano, Giorgio Pilla e Franco Zannini hanno illustrato e ragionato sull’essenza e la validità dell’avvenimento, sulle spinte culturali che lo stesso dovrebbe produrre, nell’ambito di una continuazione di valori spesso dimenticati.
Anche in questa occasione il pubblico presente ha voluto partecipare trattenendosi con gli Artisti presenti, i Critici e gli organizzatori con l’intenzione ultima di rendersi conto dei perchè della realizzazione di talune opere d’arte in confronto ad altre.
A seguire diamo una analisi delle opere esposte.
BASILIO ROSANNA
Dell’eclettica Artista veneziana possiamo qui ammirare tre splendidi acquarelli declinati con una stesura che appare nella posa pittorica senza soluzione di continuità, dando così vita ad apparizioni metafisiche che colmano di brividi spirituali le incomparabili costruzioni sacre [ San Giorgio e Redentore ] descritte nella loro sostanza con la leggerezza di un sogno.
BIANCO DOMENICA AGNESE
Le opere presenti appaiono costruite sulla luce e dalla luce sembrano sfuggire in un gioco centrifugo che porta gli spazi colorati ad elevarsi per offrisi allo sguardo dell’osservatore. Interessanti i soggetti descritti l’uno con un gioco di palpiti astratti che lasciano allo spettatore l’ansia della costruzione mnemonica, mentre l’altra opera ci mostra un misterioso ritratto virile colmo di vitali introspezioni.
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