L’intervento dell’ambulanza, chiamata da un passante, è avvenuto alle 3,30. Arrivava in soccorso di un romeno di 38 anni che stava dormendo ad una fermata dell’autobus sotto la rampa del cavalcavia.
All’improvviso da un’auto ha sentito come dei petardi che esplodendo hanno svegliato di contraccolpo lo straniero.
Il romeno, intontito, non ha capito subito cosa stesse succedendo: ha sentito solo due fitte, una ad una gamba e l’altra, più lancinante all’occhio.
Colpi di una sparachiodi sarebbero invece stati sparati dall’auto verso il barbone.
Dall’auto, nella quale viaggiavano alcuni giovani, una persona che imbracciava un’arma ad aria compressa ha premuto il grilletto 4/5 volte. Poi la vettura si è
allontanata di gran fretta, senza curarsi delle urla del romeno, noto alle forze dell’ordine per una serie di reati.
Portato in ospedale, i medici hanno riscontrato che un corpo estraneo di metallo si era conficcato in un occhio dell’uomo e così è stato deciso di intervenire chirurgicamente. La ferita all’occhio è grave e solo nelle prossime ore si potrà sapere se la ferita comprometterà la vista.
Lo sfondo dell’agguato non è ancora chiaro. Oltre alla pista xenofoba, potrebbe esserci anche quella di un gruppo di balordi che nella notte di Halloween ha voluto colpire a caso un senzatetto per divertimento.
Mario Nascimbeni
02/11/2014
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(foto di repertorio)
Ecco un altro bell’esempio di chi siamo o possiamo essere e diventare.
Certo, era “solo” un rom, un senzatetto, un “balordo”… perfino noto alla polizia.
Quindi facciamo una scommessa. Quanti si strapperanno le vesti o consumeranno la voce o la tastiera del computer per dire quanto orrore c’è stato in quel gesto?
Certo, era “solo” un rom e occupava perfino una panchina di noi “indigeni” immacolati.
E poi cosa se ne faceva di due occhi un rom?
Mi scuso con l’autore dell’articolo e con la redazione per l’imtrusione, ma certi eventi mi costringono a … dire.