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Ragazzine sdraiate sui binari per fare un selfie. Fortunatamente arriva la Polfer

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Il macchinista svenuto, il treno corre senza guida
L’incoscienza, pur innocente, può costare la vita.
Quando una assurda sfida con la morte diventa un gioco, una posa, una stravaganza da regalare al mondo del web e in fondo anche alla sua spregiudicatezza comunicativa, quando sono due ragazzine a sdraiarsi sui binari di una tratta ferroviaria e bearsi di selfie da inviare subito, prima che passi il treno, all’indispensabile oramai (ahi loro e ahi noi!) face book e compagnia, che dire?

Se lo sono chiesti amaramente gli agenti della Polifer della linea Udine Cividale del Friuli, che hanno assistito alla scena, convinto le ragazze ad alzarsi e dopo una sgridata, un ragionamento dissuasivo per gesti così assurdi, informato le famiglie.

Rimane una domanda: perché l’hanno fatto? E la ragione per la quale questa non è la prima volta, tanti altri ragazzi le hanno anticipate, costringendo la Polifer ad aumentare il personale di controllo.

Ecco che ora si scomodano tutti gli esperti di giovani e media, si assegna la colpa al cellulare, al mondo moderno, i ragazzi non possono rinunciare ad imitare i coetanei, questo è lo specchio dei tempi.

Mala tempora currunt, dicevano gli antichi, è vero, sono brutti tempi questi che dissociano la ragione dalla ragionevolezza. E lo sono ancor di più quando l’imitazione e l’adattamento ai sistemi comunicativi in voga fra i giovani (e non solo), arrivano a comportamenti che mettono in “gioco” la vita stessa.

Che fare quindi? Educare, educare, dicono gli adulti, la famiglia, la scuola devono dissuadere ad un uso eccessivo di questi mezzi magici e insieme feroci. E poi l’appello rassicurante alla responsabilità…

Forse si potrebbe iniziare proprio da una semplice verifica. Quanto usano i telefonini gli adulti? Cosa guardano? Quanti in famiglia sono presenti su face boook e simili? E gli insegnanti?
E’ evidente che se non succede qualcosa da un punto di vista culturale che modifichi lo status quo, non rimane che aggiungere a mala tempora currunt…sed peiora parantur (Questi sono brutti tempi… ma si preparano tempi peggiori).

Andreina Corso | 30/09/2016 | (Photo d’archive) | [cod actvme]

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