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Processo morte del professore in gondola: interruzioni e frecciate. Il giudice: “Serve una camomilla?”

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Turista tedesco morto in gondola a Venezia, iniziato il processo

Joachim Reihnard Vogel, 50 anni, è morto a bordo di una gondola a Rialto a causa di un incidente con un vaporetto. Vogel, era all’ultimo giorno di vacanza a Venezia con la famiglia: moglie e tre figli di 7, 5 e 3 anni. La famiglia non aveva voluto rinunciare ad un giro in gondola prima di lasciare Venezia, così si era imbarcata a Rialto con l’aiuto del gondoliere, ma il padre di famiglia, dicono le cronache, era molto in apprensione per la navigazione con quella piccola imbarcazione di legno in mezzo ad un traffico acqueo così caotico di mezzi.
Poi l’urto, violento, con Stefano Pistolato, il gondoliere, che ha visto la sua gondola andare in briciole dalla parte dell’urto e che non riesce a fare nulla per evitare il contatto.

Per l’accusa, ad innescare la catena di manovre che ha portato allo schianto che uccise Joachim Vögel, tra un vaporetto e la gondola, era stato l’improvviso attraversamento del Canal Grande da parte di un’altra gondola condotta da Daniele Forcellini, ora a giudizio per omicidio colposo.
I due piloti Actv e il tassista coinvolti nell’incidente sono invece stati condannati con rito abbreviato e ora sono in attesa dell’appello.

Ieri, colpo a sorpresa della difesa: l’avvocato difensore Antonio Alessandri e il consulente tecnico di parte Mario Dell’Isola hanno esibito un nuovo video. Nelle immagini, riprese da una turista dal ponte di Rialto, si può vedere la gondola del gondoliere Forcellini prima dei pontili Actv, ferma e parallela alla riva del Carbon. Si vede il gondoliere togliere il remo dalla forcola per frenare e con il braccio fare segno di passare ai due mezzi Actv che stanno dietro. I due vaporetti, quello della linea 2 e quello della linea 1 gli sfilano accanto e poi farebbero brusche manovre perché si trovano improvvisamente davanti un vaporetto in senso contrario.
«Se i piloti dei motobattelli Actv avessero rallentato questo incidente non si sarebbe verificato» è la tesi della difesa appoggiata sulla perizia del consulente di parte Mario Dell’isola.

La versione è stata confutata dal pm Roberto Terzo e dal consulente della parte civile Francesco Cuttica – per la famiglia Vögel – con quest’ultimo che dichiara semplicemente come fosse semplicemente pericoloso immettersi nel canale con quella situazione di traffico. L’avvocato difensore Alessandri e il suo consulente ribadivano invece più volte come la causa del sinistro mortale sia stato il contestuale arrivo sotto il ponte di tre vaporetti ad alta velocità.

Come prevedibile, è stata un’udienza molto tesa in cui le parti non hanno esitato interruzioni e, in qualche caso, provocazioni. Tanto che la giudice, Sara Natto, ad un certo punto le ha redarguite: «Signori… avete bisogno di una camomilla? Se continuate in questo modo dovrò interrompere l’udienza…”.

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Mattia Cagalli

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