Pericolo terrorismo in Italia: la situazione in Libia preoccupa, non solo la popolazione, ma anche la polizia. In particolar modo a causa dei flussi migratori, sempre più difficili da gestire e la propaganda Isis che non non smette di minacciare il nostro Paese.
Al Viminale, durante una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduta da Angelino Alfano, ministro dell’Interno, si è fatto il punto della situazione dando il via libera al potenziamento della sicurezza, con l’impiego di militari (da 3000 a 4800) sui siti più sensibili delle principali città. Misure, queste, approvate una settimana fa dal Consiglio dei ministri, ma non ancora firmate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Visto il numero elevatissimo di persone, alcune centinaia di migliaia, che sulle coste libiche aspettano di raggiungere l’Italia – lancia l’allarme Giacomo Stucchi – presidente del Copasir – il rischio, nonostante l’impegno dell’intelligence, che possibili terroristi, anche non coordinati tra loro, si nascondano sui barconi in partenza è concreto”.
Oltre all’impegno, come detto, di un maggior numero di militari, Alfano ha convocato anche i rappresentanti dei più importanti social network e delle aziende informatiche. L’Isis, infatti, spinge punta molto sulla propaganda via web e bisogna preparare delle misure anche da quel punto di vista.