LETTERE AL GIORNALE | Sarà un caso, ma da quando Bergoglio è diventato Papa, le lobby gay italiane e internazionali hanno vinto una battaglia dietro l’altra. All’indomani dell’elezione di Francesco, la Francia ha legalizzato le unioni gay e in Italia la presidenza della camera ha concesso copertura assicurativa sanitaria ai compagni dei parlamentari. La riscossa dei diversamente orientati” non si è limitata alle vittorie laiche, ma ha montato persino all’interno della Chiesa. Radio Vaticana ha magnificato un film dedicato all’amore saffico, e Famiglia Cristiana ha pubblicato lo spot: “Alto, lesbica, rosso. E non c'è niente da dire. Si alle differenze. No all’omofobia”. Padre Lombardi, portavoce della Santa Sede ha dichiarato che “il matrimonio traun uomo e una donna è un’istituzione specifica e fondamentale nella storia dell’umanità , ma ciò non toglie che si possano riconoscere in qualche modo altre forme di unione tra due persone”. Intervistato su eventuali reazioni papali alle vittorie sodomitiche (le sacre scritture definiscono i gay sodomiti) in Francia, ha risposto che “è il Papa che deve parlare, lascio parlare lui”. Notoriamente, da quando Bergoglio è diventato Papa, ha condannato qualsivoglia forma di immoralità moderna, fuorché l’omosessualità . La chiesa di Francesco, vento di novità o rottamazione della dottrina?
Gianni Toffali Verona
[08/06/2013]