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Malati per terra, indagine con vizio di forma: archiviata

Il direttore sanitario dell’ospedale Santa Maria della Pietà, il responsabile del pronto soccorso e quello della Medicina d’urgenza dell'ospedale di Nola non verranno sospesi, la denuncia non era abbastanza circostanziata. I fatti accaduti circa un mese fa in quel pronto soccorso

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Malati per terra, indagine con vizio di forma: archiviata

Difetto di forma: non abbastanza circostanziata. Che significa? Che l’indagine con la richiesta di sospensione di tre dirigenti medici dell’ospedale di Nola per il caso dei malati per terra al pronto soccorso finisce archiviata. Contiene, infatti, tecnicamente un “vizio di forma”.

La richiesta di sospensione dei tre dirigenti medici dell’ospedale di Nola era stata avanzata dai vertici della Asl Napoli 3 sud all’indomani della diffusione di un video girato all’interno del pronto soccorso in cui si vedevano due donne che venivano curate stando stese sul pavimento.

La commissione disciplinare della stessa Asl, che ha esaminato la richiesta di sospensione, l’ha ritenuta non sufficientemente circostanziata, decidendo così di non dare seguito al provvedimento proposto nei confronti del direttore sanitario dell’ospedale Santa Maria della Pietà, Andreo De Stefano, del responsabile del pronto soccorso Andrea Manzi, e di quello della Medicina d’urgenza, Felice Avella. In realtà i tre medici erano già rientrati in servizio la scorsa settimana, perché la sospensione era stata temporaneamente revocata dalla stessa Asl in attesa di ulteriori accertamenti.

Finisce quindi con l’archiviazione la richiesta di sospensione di tre responsabili dell’ospedale di Nola, avanzata dai vertici dell’Asl Napoli 3 sud per i fatti accaduti nella notte tra il 7 e l’8 gennaio scorsi, quando per il sovraffollamento del pronto soccorso due ammalati furono assistiti sul pavimento. Ma ulteriori accertamenti disposti dall’azienda sanitaria potrebbero riaprire il caso.

Secondo la commissione disciplinare dell’Asl Napoli 3 sud, che ha esaminato il fascicolo, la richiesta di sospensione doveva essere ”più circostanziata” nei confronti dei tre camici bianchi raggiunti dal provvedimento dopo la diffusione delle immagini di due utenti del pronto soccorso adagiati sul pavimento a causa della mancanza improvvisa di barelle. La sospensione era stata momentaneamente revocata dall’azienda sanitaria la scorsa settimana, in attesa di ulteriori accertamenti su quanto accaduto, e le indagini interne, che proseguono, potrebbero anche ribaltare l’archiviazione di oggi da parte della commissione disciplinare, così come ha spiegato la manager dell’Asl Napoli 3 sud, Antonietta Costantini. ”All’esito dei nuovi accertamenti disposti – ha detto – decideremo come procedere, e se affidarci nuovamente alla commissione stessa”.

L’archiviazione non è ancora stata notificata ai diretti interessati, che sono stati ascoltati
in Commissione trasparenza della Regione Campania.

A quasi un mese dai fatti i tre medici hanno raccontato quanto accaduto quella notte anche agli esponenti della Commissione regionale, sottolineando che le procedure per la gestione delle maxi emergenze dell’ospedale non erano state attivate in quanto i medici presenti ”avevano gestito egregiamente la situazione”.

I tre dirigenti hanno ricordato che un iper-afflusso di utenti aveva portato all’ingresso di 265 persone a fronte di una media giornaliera di 130 utenti circa, e due di loro, due donne, erano state stese a terra per poter ricevere l’assistenza necessaria.

Le immagini di quelle due donne erano state rese pubbliche, scatenando le ire del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che aveva subito chiesto di individuare ed anche licenziare i responsabili di quanto accaduto.

L’Asl aveva avviato le sospensioni dei camici bianchi, ma la scelta non era piaciuta al Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, che aveva definito i medici del pronto soccorso ”eroi” per le condizioni nelle quali avevano lavorato.

Mario Nascimbeni

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