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OLTRE IL MARE OLTRE LE SABBIE | Le perle veneziane nella storia

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NOTIZIE ARTE | Appuntamento con la storia venerdì prossimo, alle ore 17, alla Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano. Verrà  proiettato il nuovo cortometraggio “Oltre il mare oltre le sabbie”, prodotto dal giovane muranese Alessandro Moretti di Costantini Glassbeads. Si tratta di un filmato di 27 minuti sulla grande storia e tradizione delle perle veneziane attraverso i secoli, realizzato con il contributo messo a disposizione dalla Camera di Commercio di Venezia grazie ad un bando di concorso a cui ha partecipato la Costantini Glassbeads di Moretti Alessandro come azienda capofila. Il dvd sarà  regalato a tutte le scuole e istituzioni che ne faranno richiesta.

Il cortometraggio parte dai fenici, che inventarono il vetro, si racconta poi l’invenzione della perla “rosetta” da parte di Marietta Barovier e si compie, insieme ai mercanti, un lunghissimo viaggio in Africa dove le perle veneziane e le conterie venivano utilizzate come merce di scambio e che – a seconda dei colori e delle forme – avevano per le varie popolazioni e tribù africane anche significato di status e di ruolo sociale. Tuttora in Africa sono utilizzate durante le cerimonie rituali importanti, dato il loro significato simbolico e scaramantico. Si è poi rappresentata la riscoperta delle nostre perline da parte degli hippies americani negli anni ‘60, un percorso nella contemporaneità  della produzione e dell’utilizzo delle perle di vetro.

La prima parte dello short-movie è stato realizzato utilizzando costumi che riproducono fedelmente i vestiti abitualmente indossati durante le epoche analizzate (prestati dall’Atelier Pietro Longhi) e le riprese sono state realizzate negli ambienti particolarmente rappresentativi con la tecnica del bianco e nero; la seconda parte, dagli anni ’60 in poi, è stata realizzata a colori.

L’obiettivo del filmato (che ha il patrocinio di Confartigianato Venezia, della Scuola del Vetro Abate Zanetti e di ¿Do you bead?) è quello di conservare la memoria storica dell’artigianato delle perle artistiche e di diffondere e raccontare la storia delle perle di vetro veneziane e muranesi.

Con l’occasione della presentazione del filmato, venerdì 10 sarà  inaugurata nella Scuola del Vetro Abate Zanetti anche una esposizione di perle e collane dalle origini ai giorni nostri, un excursus che mostra i primi esempi di bigiotteria fino al design moderno. La mostra resterà  aperta dal 10 maggio fino al 10 giugno con apertura al pubblico ogni martedì e giovedì dalle 16 alle 18.

Il cortometraggio ha la regia di Marisa Convento, testi e sceneggiatura di Cristina Bedin, consulenza storica di Augusto Panini, Gianni Moretti, Giorgio Teruzzi, Salvatore Sito e le musiche sono eseguite da Carlotta Melchiori.

Gli interpreti sono: Roberta Spanio, Enrico Ongaro, Fabiano Bucella, Maurizio Scarparo, Gaia Convento, Cristian Zuffi, Prifti Oltian, Diana Dabalà , Lisa de Cristoforo, Luca Valonta, Michele Costantini, Giuliana Rioda, Maria Vio, Alvise Cinelli, Federico Dolcetta, Paolo Garlato, Adriana Fedrigo, Marisa Convento, Paola Cristofoli, Federica Signoretto, Nicole Beltrame, Alessandra Diblasi, Eleonora Penzo, Nicole Tagliapietra, Fabiana Nalin, Beata kaczmarczyk, Anna Dolcetta, Carlo Alberto Dolcetta, Marco Regalini, Mattia Palazzi. Riprese e montaggio: Alessandro Moretti e Andrea Rizzo. Voce narrante: Etelka Naccari.

CENNI STORICI

Come il vetro sia arrivato in Laguna è ancora oggi un mistero; quello che è certo è che le prime vere e proprie perle di vetro prodotte a Venezia furono i grani da rosario, perle ad imitazione del cristallo di rocca che venivano utilizzate per le corone da preghiera.

Storia e leggenda si fondono nell’attribuire a Maria Barovier, figlia del noto vetraio Angelo, la creazione della Rosetta, la perla costituita da una canna di vetro multistrato molata e forata, antesignana delle perle che furono utilizzate da veneziani, tedeschi, francesi e olandesi per scambi commerciali in tutto il mondo e, a pieno titolo, la prima canna murrina costruita in Laguna.

Pare che la prima Rosetta abbia visto la luce sul finire del ‘400. Da quel momento, considerato il successo dell’invenzione, quantità  impressionanti di perle furono prodotte a Venezia e percorsero gli oceani e i continenti, usate al posto del denaro, per acquistare materiali di grande valore come l’oro, l’avorio, le pellicce, l’olio di palma.

Le canne murrine, incassate in un nucleo vetroso o semplicemente fuse insieme, danno vita a una perla altrettanto famosa: la perla Millefiori. Il periodo d’oro per la produzione delle perle destinate allo scambio va dalla metà  dell’800 al 1920 circa. Durante questo lasso di tempo nascono, dall’abilità  degli artigiani veneziani, perle di vetro di grande bellezza, famosissime nel mondo del collezionismo e del’antiquariato con nomi quali French Ambassador, King Bead, Cornalina d’Aleppo, French Cross, Medecine Man, Lewis & Clark, Piumata, Eye Bead.

Al finire della prima guerra mondiale, le perle di scambio, sostituite dal denaro, perdono la loro funzione originaria. La perla di vetro diviene sempre più ornamento, oggetto d’arte, gioiello e le tecniche di produzione diventano più raffinate con l’utilizzo di foglia d’oro e d’argento. Fiorato, sommerso, soffiato sono i nomi dei piccoli capolavori di vetro, in voga fin dall’inizio del ‘900, e, conosciuti in tutto il mondo.

Le perle di scambio vengono riscoperte dagli hippies americani, durante i loro viaggi in Africa e vengono chiamate Love Beads, le perle dell’amore. Il rinnovato interesse per le antiche perle veneziane, dà  origine ad un fenomeno di proporzioni mondiali; le perle di vetro iniziano di nuovo ad attraversare i continenti per essere proposte nelle aste internazionali.

Come succede per qualsiasi “oggetto del desiderio”, anche le perle di vetro iniziano ad essere imitate e, sul mercato, compaiono innumerevoli contraffazioni di provenienza, per lo più, orientale.


[redazione@lavocedivenezia.it]

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[05/05/2013]


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