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Altro attentato in Germania: terrorista islamico con esplosivo al concerto

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“E’ molto probabile, secondo la nostra opinione personale, sfortunatamente, che sia stato in realtà un attacco suicida di matrice islamica”: lo ha detto all’agenzia stampa tedesca Dpa il ministro dell’Interno bavarese Joachim Herrmann riferendosi all’attentato di Ansbach. In precedenza Herrmann aveva detto di non poter “escludere” la matrice di terrorismo islamico per l’attacco con l’esplosivo.

Questa notte, poco prima della mezzanotte, una forte esplosione si è verificata a Ansback, vicino Norimberga, provocando la morte di una persona e il ferimento di altre.
Dopo i primi minuti, le prime, drammatiche, conferme: l’esplosione ad Ansbach è stata causata da un ordigno. Lo ha detto il sindaco della città non lontana da Norinberga Carda Seidel parlando con i giornalisti.

L’attentatore, rimasto ucciso nell’esplosione, portava l’ordigno esploso in uno zainetto: lo ha confermato la BBC, secondo cui la polizia tedesca non ha fatto nessun arresto. Sono intervenuti sul posto circa 200 agenti e 350 pompieri e soccorritori.
L’uomo è morto, ferito dal suo stesso ordigno che ha inferto lesioni anche gravi ad una decina di persone.

Dopo la strage di Monaco e l’aggressione a colpi di machete che ha provocato un morto e due feriti a Reitlingen da parte di un altro rifugiato siriano, la bomba di Ansbach chiude un weekend da incubo per la Baviera.

L’attentatore, ha spiegato il ministro Joachim Herrmann, intendeva colpire per ”fermare” il festival musicale a cui partecipavano 2.500 persone. Tuttavia l’uomo, che è morto, non è riuscito a fare esplodere il suo ordigno dove voleva.

L’esplosione ha creato una voragine. Non si capisce chi abbia dato l’esplosivo al siriano. Sono in corso rilievi per capirne l’origine. E’ stato trovato il cellulare dell’attentatore: sono in corso ricerche per capire chi il siriano abbia contattato usandolo.

L’attentatore di Ansbach era un rifugiato siriano di 27 anni. Aveva presentato richiesta di asilo in Germania, che un anno fa era stata respinta, non si sa ancora perche’: da allora aveva vissuto comunque in Germania, ad Ansbach. Aveva tentato il suicidio due volte ed era stato anche ricoverato in un ospedale psichiatrico. Non e’ ancora chiaro se l’uomo ieri abbia agito con un intento suicida o voleva uccidere. Questo dovra’ essere chiarito dalle indagini.

La vicenda apre la ferita dei rifugiati, tema gia’ caldo in Germania dalle porte aperte verso i migranti (ce ne sono un milione circa) e diventato rovente nell’ultimo weekend visto che entrambi rifugiati ed entrambi siriani sono stati i protagonisti delle ultime violenze in una Baviera che ora reclama un giro di vite.

Herrmann si dice ”scioccato” per il fatto che ”si abusi della protezione garantita ai richiedenti asilo”. ”E’ un oltraggio che questo avvenga. Bisogna fare qualcosa perche’ non si continui con questo andazzo”, sostiene, evidenziando che ”chi cerca protezione in Germania deve avere rispetto totale per le leggi tedesche e per il popolo tedesco”.

Mauro T. | 25/07/2016 | (Photo: d’archive) | [cod attege]

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