Gli insegnanti devono restituire denaro. Quanti? a occhio e croce centocinquanta euro al mese fino alla totale restituzione del debito.
Ma da dove origina il loro debito? E’ un effetto del Dpr 122/2013, emanato a settembre ed entrato in vigore il 9 novembre, che impone di restituire al ministero dell’Economia i soldi in più percepiti nel 2013.
Che significa?
Gli insegnanti, in pratica, hanno ‘goduto’ nell’ultimo anno degli scatti stipendiali legati all’anzianità di servizio, ma ora si apprende che il blocco degli stessi era invece esteso anche all’anno scorso, esattamente come avvenuto nelle buste paga dei docenti nei tre anni precedenti (2010, 2011 e 2012).
Ecco la stangata che sta per abbattersi su 80 mila insegnanti italiani.
La nota del Tesoro che formalizza la richiesta di restituzione è del 27 dicembre, ma la polemica è scoppiata solo ieri, quando il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha annunciato via Twitter di aver chiesto al ministro Saccomanni di sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali del 2013, schierandosi di fatto al fianco degli insegnanti.
Il ministero dell’Economia non ci sta però a fare la figuraccia e replica: «È una decisione che non dipende dal Tesoro, è un atto dovuto. Se il ministero dell’Istruzione riesce a trovare dei risparmi nell’ambito del suo dicastero per derogare al blocco degli scatti, il governo a quel punto potrà intervenire».
I sindacati intanto sono pronti a scendere sul piede di guerra, anche chiedendo la restituzione degli scatti bloccati, invece. «Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti stipendiali o sarà sciopero generale» dice il sindacato autonomo Gilda.
Paolo Pradolin
[08/01/2014]
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