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Non comprate farmaci per dimagrire (o altro) in internet, molti sono falsi!

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Non comprate farmaci per dimagrire (o altro) in internet, molti sono falsi!

I ‘classici’ prodotti miracolosi per dimagrire o per far crescere i muscoli, l’immancabile ‘pillola dell’amore’, ma anche terapie costosissime come gli anticorpi monoclonali per il cancro o i ‘superfarmaci’ per l’epatite C.

In internet si trova ormai di tutto e molti italiani, incuranti dei rischi, documentati dai numerosi casi di cronaca in cui farmaci acquistati illegalmente si sono rivelati anche a volte fatali, si affidano proprio al web per procurarsi medicine.

Addirittura, ha scoperto una ricerca presentata dall’Aifa, lo ha fatto un utente web su quattro in Italia.

La ricerca è stata fatta su un campione di mille utilizzatori della rete, tutti con una frequenza di connessione superiore a una volta alla settimana.

Il 25%, un dato cresciuto enormemente in appena due anni, corrispondente al 2-4% della popolazione generale, ha dichiarato di aver acquistato almeno un farmaco, mentre il 44% ha dichiarato di vedere positivamente la possibilità di acquistare su web.

I farmaci più acquistati, hanno spiegato gli esperti, sono quelli per dimagrire, nel 28% dei casi, quelli legati alle prestazioni sessuali e gli anabolizzanti, ma iniziano a farsi strada anche i ‘superfarmaci’ antitumorali (l’1,5% del campione dichiara di averli acquistati) o contro l’epatite C.

“Nel migliore dei casi questi farmaci non contengono nulla, ma possono essere molto pericolosi. La cosa interessante – ha affermato il direttore generale dell’Aifa Luca Pani – è che non c’è nessuna percezione del rischio, mentre si è ben consci dell’illegalità dell’operazione. Per un individuo che vede non adeguato alla sua immagine corporea quel peso o quei muscoli, questo fatto diventa una malattia, e si potrebbe fare qualunque cosa”.

Dietro al fenomeno, hanno rilevato gli esperti, c’è il crimine organizzato, il cui fatturato cresce di più del 10% per anno.

Un chilo di oro, ha sottolineato Pani, costa 45mila euro, un chilo di anticorpo monoclonale costa 8 milioni di euro.

Anche i canali utilizzati sono in continua evoluzione, ha spiegato Domenico Di Giorgio, direttore dell’ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell’Agenzia italiana del farmaco. “Noi collaboriamo molto con i siti di commercio on line, come ad esempio eBay – ha raccontato -. Ci è capitato di trovare un annuncio che vendeva Viagra nascosto tra gli annunci di musica, o anche una persona che vendeva flaconi vuoti di Viagra, ma allo stesso prezzo del Viagra. I dati dell’operazione Pangea di Interpol ogni anno aumentano e ogni anno scopriamo nuovi canali, la crescita si vede anche su quello. Il fatto stesso che in una operazione consolidata come Pangea non si osservi una diminuzione dei sequestri è preoccupante”.

L’Aifa, nell’ambito del progetto europeo Fakeshare, presenterà in un video e una brochure una serie di casi reali di persone morte a causa di farmaci comprati su web, da una ragazza inglese deceduta per delle pillole dimagranti a un quarantacinquenne trevigiano stroncato da un infarto dopo aver assunto Viagra brasiliano.

Redazione| 23/05/2016 | (Photo d’archive) | [cod farmaweb]

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