Nove mesi di attesa e di gioia, una gravidanza serena, senza problemi, ma quando è arrivato il momento tanto atteso della nascita, il bambino non ce l’ha fatta a vedere la luce.
Una tragedia che ha colpito i genitori, che mai si sarebbero aspettati un epilogo così doloroso e definitivo.
Tutto è avvenuto all’Ospedale di Chioggia al quale si era affidata fiduciosa la mamma fin dai primi mesi di gravidanza. Nella notte la rottura delle acque aveva annunciato che il parto era vicino. I medici che monitoravano la situazione, ad un certo punto si sono accorti di un segnale che avvertiva la presenza di un problema.
Probabilmente un problema che deve essersi presentato nelle ultime ore, ma come ha dichiarato il Primario di Ostetricia dell’Ospedale, prof. Luigi Bergamini, potrebbe essersi formato molto presto e in seguito ristretto, fino a creare un’occlusione.
I sanitari hanno tentato un cesareo in extremis, ma è stato tutto inutile. Grande lo sconforto dei genitori, colpiti al cuore da questa tragedia e dei medici, degli infermieri, degli ostetrici, che sentono di aver fatto tutto il possibile per garantire una gravidanza tranquilla e che si sono trovati ad affrontare un problema del tutto imprevisto, ma non così raro.
A causa di questo “nodo” non diagnosticabile nonostante i moderni mezzi della tecnologia, muore in Italia un neonato ogni 350.
Di rito gli accertamenti, le indagini che sono la parte successiva di un fatto tanto doloroso che ha spezzato la speranza dei genitori e frantumato i progetti di una famiglia che aspettava con gioia di vivere il domani con quel bambino mai nato.
Andreina Corso | 01/09/2016 | (Photo d’archive) | [cod neochi]